Nuovo libro su S. Andrea di P. Bernardo Laugeni. NAPOLI – “La sapienza dell’amore - Il gusto di Dio. Amore nelle lettere di Sant’Andrea Avellino”. Questo è il titolo del libro presentato nei giorni scorsi a Napoli, nell’ambito dell’Anno Santo Avelliniano indetto dal Papa per il quarto centenario della morte del patrono di Castronuovo (1520/1608).

L’autore è padre Bernardo Laugeni, autorevole scrittore dei Chierici Regolari Teatini, ordine religioso fondato da San Gaetano da Thiene nel XVI secolo per sostenere la Controriforma cattolica. Nel volume –stampato nello stabilimento tipografico Mimep di Pessano (MI) – si trovano riflessioni su 50 delle oltre 1000 lettere inviate dal santo lucano nel suo esercizio di apostolato, che lo vide direttore spirituale e confessore di gente umile e di nobili dell’epoca. Partito da Castronuovo non ancora ventenne, Lancellotto Avellino (questo il suo nome all’anagrafe) entrò nella famiglia dei Teatini napoletani fino a diventarne uno dei più illustri rappresentanti. Egli girò l’Italia sostando in seminari e collegi femminili (chiamato a risolvere delicate situazioni) e confessando rampolli di potenti famiglie (come i Farnese), guadagnandosi così la stima di un gigante della Chiesa come San Carlo Borromeo (che lo volle con sé a Milano).
Padre Laugeni coglie in Sant’Andrea un acuto intuito psicologico, che ne fa un profondo conoscitore di uomini: è una figura eccezionale ma travagliata da vicissitudini esistenziali, parallela a quella di Sant’Agostino. Il titolo dell’opera, “Amore nelle lettere di Sant’Andrea”, è un pressante invito alla lettura: le parole del teologo e pastore castronovese offrono risposte anche a problemi odierni, come il rapporto tra politica e morale, la coerenza tra il dirsi e l’essere cristiani, l’uso del libero arbitrio, il valore della famiglia, l’educazione delle giovani generazioni.
Nel pensiero del santo tutta la fede in Dio si trasforma in altruismo, solidarietà, rinuncia ai piaceri materiali: con espressioni da padre affettuoso e allo stesso tempo di uomo coltissimo, l’Avellino esorta i destinatari delle sue epistole a vivere umilmente, in serenità col prossimo, costantemente protesi verso il Paradiso cristiano.

UMBERTO DI MATTEO