Nella seduta consiliare del 29 Marzo 2008 è stata ufficializzata la posizione dei consiglieri di minoranza nei confronti degli scenari politici italiani, doveva essere spaccatura e spaccatura è stata...

Il consiglio comunale del 29 marzo 2008 ha sancito la fine del progetto Uniti per Castronuovo. I quattro consiglieri di minoranza hanno preso vie diverse da quella intrapresa in comune nel non lontano maggio 2006. Hanno aderito al gruppo di maggioranza i consiglieri Bulfaro Rosanna e l’ex capogruppo – candidato a sindaco - della minoranza Vincenzo Di Sario; i consiglieri Di Dio Loretta e Di Sario Pino non hanno aderito né al partito democratico né alla maggioranza del consiglio comunale preferendo restare all’opposizione o meglio restare legati al progetto politico al quale avevano aderito presentandosi nella lista alternativa a quella che si aggiudicò le Comunali nel 2006 con uno scarto di 40 voti sui circa 900 validi. I consiglieri di maggioranza hanno aderito tutti al nuovo soggetto politico nato dalla fusione di ex DS ed ex Margherita. Non voglio pronunciarmi sulle motivazioni personali dei due ex consiglieri di minoranza né ovviamente di quelli della maggioranza, voglio soltanto chiarire ai Castronovesi vicini e lontani la posizione del sottoscritto e della consigliera Loretta Di Dio. La consigliera Loretta Di Dio in un primo momento aveva creduto nel progetto del Partito Democratico candidandosi alle primarie castronovesi ottenendo anche un buon riscontro in termini di voti; strada facendo la convinzione è man mano diminuita fino a decidere, a mio parere giustamente, di non aderire al progetto di questo nuovo partito. Quello che Loretta chiedeva era pari dignità in consiglio comunale e nel nuovo gruppo politico; non avendo avuto riscontro alla sue legittime richieste ha preferito, dopo essersi anche consultata con i suoi sostenitori del maggio 2006, di restare all’opposizione e di non aderire al partito democratico. La mia posizione è del tutto analoga, con alcune differenze, a quella di Loretta. Io non ho mai posseduto una tessera partitica, non mi sono mai interessato di politica in maniera attiva fino al maggio 2006 quando ho aderito – con le motivazioni esposte in campagna elettorale – ad un progetto in cui credevo e forse credo tutt’ora. Ho partecipato anch’io alle primarie del partito democratico pur non credendoci a livello nazionale e a livello locale; ho partecipato agli incontri preliminari per valutare la situazione locale e le posizioni di chi doveva sposare questo progetto e mi sono convinto che il “partito democratico” non era condiviso neanche da chi poi vi ha aderito. 
La mia posizione “politica” – ho spiegato a più riprese a diversi interlocutori – ha come fine principale il bene di Castronuovo di Sant’Andrea e in questa ottica ho sempre collaborato con l’attuale maggioranza nell’interesse del paese. 
In alcuni incontri interlocutori avuti con il sindaco ho espresso la legittima – a mio parere ovviamente – richiesta di un rimpasto della Giunta Comunale per valutare se i margini di dialogo e di collaborazione erano reali o non ve ne erano affatto; la mia richiesta – non essendo un “politico professionista” – è stata formulata per dare la possibilità al sindaco di fornire una apertura tangibile, alla luce del nuovo scenario politico, verso l’altro 50% che non lo aveva votato. Ad onor del vero il sindaco in quella occasione aveva ritenuto legittima la mia richiesta, e mi era parso anche sincero, ma poi dentro di me ha prevalso il mancato “opportunismo del politico professionista” e l’obbligo morale di rappresentare in consiglio comunale – perché questo è il mio mandato – le persone che mi hanno votato in contrapposizione alla lista del sindaco. Anch’io come Loretta ho dialogato con coloro che mi avevano sostenuto e tutti, anche i più restii, si erano espressi positivamente circa l’apertura “concreta della maggioranza verso la minoranza” con il gesto tangibile del rimpasto della Giunta. Ma forse è meglio che sia andata in questo modo: la maggioranza resta maggioranza, si rafforza numericamente e continua a governare il paese, la minoranza resta minoranza e pur ridotta di due unità continuerà, finché avrà la possibilità e la voglia di farlo, a fare opposizione costruttiva in piena e disinteressata collaborazione come del resto ha fatto dall’inizio del mandato elettorale. La storia poi darà la chiave di lettura delle vicende locali che poi sono quelle che di più interessano al sottoscritto come politico e come cittadino castronovese.

Dr. PINO DI SARIO - Consigliere Comunale