Continuano ad allontanarsi le strade di ex Margherita e di ex Diessini dopo la rottura del Partito Democratico. L'articolo del Quotidiano del 26 luglio di Umberto...

 

CASTRONUOVO – A nemmeno tre mesi dalla sua costituzione, è rottura nella sezione castronovese del Partito Democratico. Cinque membri su 15, praticamente tutti quelli di provenienza diessina, hanno rassegnato nei giorni scorsi le dimissioni dal direttivo. In una lettera indirizzata al segretario regionale Lacorazza, a quello provinciale Petrone e al coordinatore locale Salvatore Caputo, gli ex della “quercia” Sandro Pesce, Enza Berardone, Maria Pina Oliveti, Anna Cosentino e Paolo Pesce hanno esposto i motivi della rottura politica, definendo “pura utopia” i tentativi di rendere operative le funzioni del direttivo.
Si legge nel testo: “alcuni componenti del partito sono stati sistematicamente ignorati in tutte le situazioni che richiedevano un confronto costruttivo sui problemi della comunità, né mai sono stati informati sulle decisioni amministrative prese, piuttosto, in altre sedi e in ambito ristretto. Tale atteggiamento è inaccettabile, offensivo e poco democratico”.
A Castronuovo, in realtà, Margherita e Ds sono da più di un decennio “l’una contro l’altro armati”: alle comunali di due anni fa gli ex popolari sono andati da soli e hanno sconfitto una lista civica formata da Forza Italia e diessini, che poi hanno aderito al Pd e al gruppo di maggioranza in Consiglio (nonostante i voti anche del Partito della Libertà).
Il segretario del Pd Caputo, dal canto suo, nega atteggiamenti poco dialoganti e difende l’esperienza locale del Pd, “tenendo ben distinti –però –l’azione del partito da quella amministrativa, dove tocca alla Margherita governare” (principio che il sindaco Bulfaro, in realtà, non ha mai smesso di precisare in sede pubblica).

UMBERTO DI MATTEO