Come era nell'aria Don Adelmo, dopo quattro lunghi anni, forse troppo pochi per raccogliere quello che ha seminato, lascerà la Parrocchia di Castronuovo per la Parrocchia di Maratea...

 

Caro Don Adelmo, la notizia del tuo trasferimento ad altra sede non è giunto il 2 settembre, come un fulmine a ciel sereno, dal momento che se ne parlava da alcuni mesi e quindi non ci ha trovati impreparati.
Son passati quattro anni dalla tua venuta a Castronuovo di Sant'Andrea! Quattro anni che hai vissuto tra noi come amministratore parrocchiale ed invece ti abbiamo considerato parroco di Castronuovo: perdonaci Don Adelmo per questo errore commesso ingenuamente!
Voglio ringraziarti, nonostante il mio distacco dalle istituzioni ecclesiastiche, per quanto sei riuscito a fare nella nostra piccola comunità!
Hai portato entusiasmo, hai portato novità, freschezza, naturalezza e la gente lo ha capito e ti ha seguito!
Mi dispiace per le lettere anonime inviate al Vescovo su di te, ma personalmente ritengo che tanto inviare quanto leggere lettere anonime sia poco edificante quanto controproducente!
Sono stati quattro anni vissuti intensamente dai castronovesi, i quali hanno collaborato nella semplicità e soprattutto con spirito di abnegazione perchè hai meritato la loro fiducia. Ti ringrazio per aver fatto in modo che tante persone, lontane dalla comunione ecclesiale ai tempi di Don Sante, abbiano riscoperto il messaggio evangelico; hanno trovato in te un prete, un amico, un confidente, uno che li ha ascoltati.
Vado oltre l'Anno dedicato al nostro Santo Patrono, durante il quale la nostra comunità ha dato segni di crescita sociale e culturale riuscendo a mettere da parte vecchi rancori personali che hanno piegato e piagato per molto tempo il nostro piccolo paese.
Ti auguro il migliore dei beni possibili per il tuo futuro, in ogni senso, ma devi comprendere il rammarico, la tristezza di tanti che si vedranno privati di te. Ammetto, per onestà, che mi sento triste per gli altri e non perchè soffra della sindrome di Stoccolma ed ammetto con sincerità di non riuscire a spiegare ad altri, a molti altri, cosa accade nella stanza dei bottoni della Diocesi di Tursi-Lagonegro.

Con affetto, MARIO DI SARIO