Non tutti i servizi pagati anche con le nostre tasse possono poi realmente essere utilizzati... a proposito ma siamo anche noi castronovesi in Basilicata??? Forse no...

Ritorniamo sul problema dell'ADSL, forse non conveniente nel nostro paese agli operatori del settore, sebbene alcune società come la Globalcom di Lagonegro, siano riuscite anche con sacrifici, a rendere possibile il suo utilizzo. Ho letto un editoriale di Silvia Tolve e spero che un giorno anche Castronuovo di Sant'Andrea sia collocato in Basilicata - a pieno titolo - e possa utilizzare i potenziali servizi, pagati anche con le tasse dei castronovesi, ma a tutt'oggi negati agli stessi castronovesi non solo dai gestori telefonici ma anche dalle Istituzioni.

La tecnologia è servita, bisogna solo utilizzarla, Indagine sulla sanità elettronica in Basilicata

E’ una piccola regione del Sud Italia, ma, nello scenario nazionale dipinto dalle tecnologie informatiche in ambito sanitario, non occupa gli ultimi posti come spesso viene naturale pensare. 
La regione Basilicata ha investito molto sullo sviluppo della società dell’Informazione negli ultimi anni, e si cominciano a toccare con mano i frutti anche in campo medico. Nell'ambito del Sistema Informativo Sanitario sono stati avviati progetti di informatizzazione di alcuni settori delle Aziende Sanitarie della Regione e di adeguamento dei sistemi informatici nell'area sanitaria, e tutte le strutture operanti nell'ambito del Servizio Sanitario Regionale sono state collegate in via telematica.
Dopo aver costituito un diffuso supporto tecnologico di base, il vero balzo in avanti è avvenuto nel 2004, con l'adesione al progetto interregionale ICAR, e attraverso il progetto ICAR-BAS la Basilicata è diventata capofila dell’intervento progettuale “Cooperazione e Compensazioni sanitarie interregionali”.
Questo intervento permetterà uno scambio informativo (tutto elettronico) ed un trasferimento di fondi tra istituti sanitari pubblici delle diverse regioni. In questo modo il cittadino lucano potrà usufruire dei servizi della propria regione anche nelle altre, potrà essere facilmente seguito dal proprio medico di base anche in situazioni di ricovero presso strutture extraregionali, i medici ospedalieri potranno conoscere i precedenti ricoveri di un assistito degente presso il proprio reparto ospedaliero, e soprattutto sarà possibile consultare a livello amministrativo una banca dati sempre on line per avere informazioni sugli assistiti che usufruiscono di servizi fuori regione e pianificare le spese, verificando giornalmente il saldo della compensazione sanitaria interregionale, cosa che ora non è possibile fare poiché la trasmissione off line dei dati comporta degli inevitabili ritardi. Tutto questo avverrà attraverso l'identificazione dell'assistito attraverso il riconoscimento anagrafico degli utenti iscritti in una qualsiasi Azienda Sanitaria del territorio nazionale.
Tutte le amministrazioni locali sono state, inoltre, connesse alla rete RUPAR (la rete telematica della Regione Basilicata) che vede tra i suoi principali scenari applicativi in ambito sanitario CUP: il Sistema Unificato di Prenotazione delle prestazioni sanitarie; LUMIR: il progetto per il potenziamento dei servizi territoriali e dell’assistenza primaria in ambito sanitario; TELEMED-BAS: lo sviluppo di servizi di teleformazione agli operatori sanitari; BAS-REFER: lo sviluppo di un sistema per la misura dei referti di laboratorio. 
Analizziamo singolarmente i diversi servizi:
Il CUP (Centro Unico Regionale di Prenotazioni Sanitarie) è il fiore all’occhiello della Regione, tra le prime ad attivarlo in Italia. Nato come call center, in grado di garantire l'accesso alle prenotazioni presso tutte le strutture sanitarie della Regione, è ora anche on line. 
LUMIR (Lucania-Medici in rete) è il progetto d'informatizzazione e messa in rete degli operatori della sanità nella Regione Basilicata, e prevede l'integrazione e l'aggiornamento dell'esistente in sanità elettronica grazie a componenti di base quali: la cartella clinica virtuale, il fascicolo sanitario elettronico ed il libretto sanitario elettronico. Valorizzare la continuità della cura è lo slogan del progetto, che ha come obiettivo la realizzazione di una comunità virtuale tra Medici che consenta un passaggio di informazioni sul singolo paziente, tale da migliorare l’appropriatezza degli interventi terapeutici, evitando ripetizioni di indagini diagnostiche, utilizzando al meglio i poli ospedalieri e gli specialisti territoriali. 
Il cuore dell’architettura del sistema LUMIR è la Cartella Clinica Virtuale (CCV) che raccoglie e distribuisce informazioni sugli episodi clinico-assistenziali del cittadino, dalla sua nascita al suo stato corrente di salute e sugli eventuali percorsi di cura che l'assistito sta seguendo. Per ciò che riguarda lo stato del progetto, bisogna dire che durante la fase iniziale tutte le strutture sanitarie erano informatizzate, si è trattato dunque di conformare gli standard tecnologici, ma è stato molto importante trovare una infrastruttura di rete preposta all’erogazione dei servizi informatici a livello regionale, in grado di assicurare l’interconnessione a larga banda di tutte le ASL e le strutture ospedaliere. Nel mese di settembre avrà inizio un periodo di sperimentazione con una durata media di due mesi, che vedrà coinvolti tre medici del Presidio Ospedaliero di Villa D'Agri e cinque pazienti che hanno acconsentito alla ricerca. La fase di sperimentazione consentirà di apportare tutte le modifiche necessarie al sistema Lumir per poter cominciare l'utilizzazione su scala regionale il prima possibile.
BAS-REFER, l'Invio delle refertazioni ai medici di base per via informatica protetta, è uno dei primi progetti attivati dalla Regione in ambito sanitario. Dopo una sperimentazione messa in atto lo scorso anno, attraverso il coinvolgimento di circa 200 medici, ogni utente iscrivendosi al portale basilicata.net può accedere ai dati clinici ed effettuare scambi di informazioni. I medici di base possono prenotare le analisi prescritte e compilare la delega del proprio paziente che autorizza il medico a ricevere in formato elettronico il referto che ne deriva. Inizialmente era prevista la possibilità da parte del medico di decodificare i referti con l'ausilio di una "smart card" utile per l'identificazione e la sicurezza di ogni utente. Tuttavia si è deciso di sostituire tale card con la carta d'identità elettronica, che in Basilicata è erogata solo dal comune di Potenza. Questo processo ha procurato una brusca frenata alla diffusione dei servizi on line. Il servizio, inoltre, non ha ancora ottenuto su scala regionale il successo sperato, poiché per la completa implementazione sarà integrato al progetto LUMIR sopra descritto. 
TELEMED-BAS è il progetto ideato per potenziare la comunicazione tra i presidi sanitari regionali e collegarli ai Centri di Eccellenza Clinica (IRCCS), realizzando una rete formativa e informativa permanente di alto livello in medicina e sanità. Seguendo l'idea di fondo che diverse patologie croniche possono giovarsi dell'utilizzo della telemedicina, i medici lucani hanno focalizzato la loro attenzione in modo particolare sullo scompenso cardiaco. Attraverso il teleconsulto specialistico, con l'apporto della video conferenza, i medici di assistenza primaria delle 5 ASL lucane sono collegate agli specialisti di riferimento di area, che a loro volta sono collegati al centro di riferimento regionale e ai centri di eccellenza extraregionali. E' stato inoltre dato molto spazio alla formazione, attraverso l'e-learning e FAD (formazione a distanza). Il portale medico www.sanita.basilicata.it consente l'erogazione di servizi di second opinion su problematiche diagnostiche e terapeutiche e rappresenta una vera e propria agorà virtuale, centro di confronto, discussione, condivisione di esperienze, in una sola parola cooperazione.
Alla fine di questo breve excursus sul quadro della sanità elettronica, piuttosto maturo in relazione allo status medio nazionale, bisogna puntualizzare l'importanza della telemedicina, e in particolare del teleconsulto, inteso nelle due diverse accezioni di intervento di "second opinion" per i medici e visita a distanza per i pazienti. In entrambi i casi, la particolare composizione territoriale della Lucania, composta da numerosi piccoli paesi non sempre dotati di agevoli infrastrutture viarie e limitate risorse finanziarie, rende indispensabile poter ridurre al massimo gli spostamenti degli assistiti, evitando visite e ripetizioni di esami inutili. Se per ciò che riguarda il teleconsulto specialistico e la cooperazione medico-medico sembra che con la graduale implementazione dei progetti sopra descritti la Basilicata stia viaggiando sulla retta via, la cultura del contatto mediatico medico-paziente tarda ad approdare sul suolo lucano.

Silvia Tolve