Continua con una sconfitta il cammino della squadra castronovese in terza categoria complice anche un arbitraggio che ha lasciato molto, ma molto a desiderare...

 

Complice una difesa in confusione e gravi sviste arbitrali, il Castronuovo dopo 15 minuti di gioco perde già per 3 a zero.
Al 10° confusione ad un metro dalla porta ospite e palla in rete, goal assegnato al numero 10. Dopo tre minuti, in una situazione quasi analoga, un giocatore del Colobraro spinge la palla in rete con la mano ma l’arbitro, probabilmente coperto, concede il goal, tra le proteste dei castronovesi. I locali capiscono che è il momento buono e provano ancora ad attaccare, la palla finisce nell’area piccola del portiere Calabrese dove sono appostati, in netto fuori gioco, due giocatori del Colobraro, il numero dieci colpisce di testa e l’arbitro, non in giornata positiva, convalida il 3 a zero. 
Partita finita per chiunque, invece i ragazzi del Castronuovo si riorganizzano, effettuano qualche cambio e anche se in forte salita, incominciano a giocare. S’impadroniscono del centrocampo e costruiscono con pazienza numerose azioni che portano gli attaccanti ospiti a sfiorare il goal, in più occasioni.

Al 35° Dario Pesce serve in verticale Gianlucio Appella, il quale supera nello scatto il suo avversario diretto e con un tiro secco ed angolato da sinistra a destra trafigge il portiere locale, in uscita. Dopo due minuti Appella va di nuovo in goal ma l’arbitro annulla.

Passano solo tre minuti e Valentino Arleo viene atterrato al limite dell’area. Batte G. Appella per la testa di D. Pesce che spizzica di testa all’indietro e porta il Castronuovo sul 3 a 2. Termina il primo tempo e partita riaperta.

Secondo tempo con il Castronuovo che, dimostrando di avere una buona tenuta caratteriale, continua a creare gioco, senza nulla concedere agli avversari i quali, si limitano a controllare e al 15°, dopo una veloce triangolazione, D. Pesce si presenta solo davanti al portiere ma, complice forse il terreno di gioco, manda la palla del pareggio sopra la traversa. Come spesso succede nel calcio:gol mancato, gol subito.

Il Colobraro batte un calcio d’angolo e la difesa del Castronuovo, mal posizionata, permette ancora al laterale destro, appostato sul secondo palo, di collocare la palla in rete, senza nessuna difficoltà.

Sul 4 a 2 l’incontro si fa sempre più difficile, ma Di Sirio e compagni ci provano ancora, anche se ormai affiora la stanchezza e l’assenza di Marco Allegretti a centrocampo, perso tra “le praterie di Diana”, è sempre più avvertita. Comunque il Castronuovo spinge con il tutto il suo organico, consapevole di avere qualcosa in più degli avversari, costringendo la squadra di casa ad arroccarsi in difesa e al 35° riesce comunque a sfondare con G. Appella che entra in area e viene atterrato, rigore sacrosanto anche per gli astanti materani, ma l’arbitro fa continuare.

Dopo tre minuti, in una azione praticamente simile, G. Appella viene di nuovo atterrato in area e questa volta, senza esitazioni, l’arbitro concede la massima punizione. Si presenta sul dischetto del rigore il capitano S. Marino, il tiro è debole e centrale e il pallone viene intercettato con un piede, dal portiere locale. Svaniscono così le ultime possibilità di rimettere in gioco una partita compromessa fin dall’inizio.

Termina così l’incontro con il Colobraro che ha fatto la sua onesta partita e forse non ha rubato niente, mentre l’arbitro, come già detto, ha parecchio da farsi perdonare. Il Castronuovo invece, considerato le potenzialità, deve essere meno approssimativo e posizionato in campo in modo che tutti possano dare il massimo perché, oltre a ricevere consensi, bisogna anche imparare a vincere le partite che si possono vincere.

Enzo Appella