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LACAVA Giustiniano. Nacque in Castronuovo Sant’Andrea da Giuseppe Antonio. Galantuomo. Dopo il 1848 fu incluso tra gli attendibili politici e sottoposto a sorveglianza di polizia. Nel 1860 accettò il programma del Comitato dell’Ordine e, nell’agosto, fu tra gli insorti del suo paese che vennero aggregati alla VI colonna delle forze insurrezionali lucane che operò al Comando di Acquilante Persiani. Membro della Commissione incaricata di raccogliere le offerte volontarie per il movimento insurrezionale, il 27 agosto fu chiamato a far parte dello Stato Maggiore della Brigata Lucana in qualità di Quartier Mastro. Con provvedimento del 17 settembre 1860 fu nominato giudice circondariale ed assegnato a Corleto Perticara.

LACAVA Nicola di Giovanni. Nacque in Castronuovo Sant’Andrea l’11 marzo 1809 da Giovanni Andrea (e non Giambattista) e da Maria Rosa de Nigris. Dal padre, proprietario iscritto nei ruoli dei contribuenti per un imponibile di duc 69,33, fu avviato alla carriera ecclesiastica. Educato nel Seminario di Tursi, rientrò nel suo paese dove fu sacerdote. Affiliato alla Carboneria, fece parte della Vendita che, costituitasi in Castronuovo sotto la denominazione di Giovane Italia, nel 1848 ebbe diramazioni nei paesi limitrofi. Componente del Circolo Costituzionale costituitosi in Castronuovo nel maggio 1848 e fautore dell’intervento armato in Calabria, venne arrestato nel maggio del 1850 per rispondere di cospirazione e di associazione illecita sotto il titolo di Giovane Italia ad oggetto di distruggere e cambiare il legittimo governo. Usufruì della sovrana indulgenza promulgata il 10 aprile 1850 ed, escarcerato con provvedimento del 26 febbraio 1851, venne incluso tra gli attendibili politici e sottoposto a sorveglianza di Polizia. Accusato ancora di aver promosso la la partenza degli armati per Campotenese e tenuta corrispondenza con gl’insorti calabresi nel 1848, subì altra procedura per attentato alla sicurezza interna dello Stato per cui usufruì della sovrana indulgenza promulgata il 19 maggio del 1854.

LACAVA Nicola di Giuseppe. Nacque in Castronuovo Sant’Andrea da Giuseppe Andrea. Nipote dell’omonimo che, tenente della Guardia Civica del suo paese, nel 1815 organizzò un reparto armato per opporsi alla restaurazione borbonica, manifestò sempre sentimenti liberali. Affiliato alla carboneria, fece parte della Vendita costituitasi nel suo paese sotto la denominazione di Giovane Italia. Arrestato nel 1848 per rispondere di cospirazione contro la sicurezza interna dello Stato e di associazione illecita col titolo di Giovane Italia ad oggetto di distruggere e cambiare il legittimo Governo nel 1848, usufruì della sovrana indulgenza del 10 aprile 1850. Escarcerato con provvedimento del 26 febbraio 1851, venne incluso tra gli attendibili politici e sottoposto a sorveglianza di Polizia.

LACAVA Paolo. Nacque in Castronuovo Sant’Andrea. Sacerdote. Alto dignitario carbonaro, fu Sommo Sacerdote della vendita che, costituitasi nel 1848 in Castronuovo con la denominazione di Giovane Italia, ebbe diramazioni nei paesi limitrofi. Fautore dell’intervento armato in Calabria, nel giugno del 1848 si mise in contatto con gli insorti di Campotenese e con Rocco de Petrocellis il quale, da Missanello, organizzava con Francesco de Leo i liberali dei paesi dell’alta Val d’Agri. Ricercato dalla polizia borbonica per rispondere di associazione illecita col titolo di Giovane Italia e di cospirazione contro la sicurezza interna dello Stato, si costituì dopo la promulgazione dell’editto Nunziante. Usufruì della sovrana indulgenza del 10 aprile 1850 e, disposta l’archiviazione degli atti a suo carico con provvedimento del 26 febbraio 1852, venne incluso tra gli attendibili politici e sottoposto a sorveglianza di Polizia.

LANZA Vincenzo Maria. Nacque in Castronuovo Sant’Andrea il 2 settembre 1801 da Giuseppe Andrea e da Grazia Pesce. Proprietario, era iscritto nei ruoli dei contribuenti per un imponibile di 97,02 ducati. Aderì al movimento liberale. Affiliato alla Carboneria, fu alto dignitario della Vendita che, sotto la denominazione di Giovane Italia, operò nel 1848 nei paesi del distretto di Chiaromonte. Fautore dell’intervento armato in Calabria, accettò il programma radicale e favorì i moti contadini. Ricercato dalla polizia borbonica quale vice capo della Setta della Giovane Italia con il titolo di Gonfaloniere, fu arrestato nel gennaio del 1850. Accusato di aver promosso la partenza degli insorti per Campotenese e tenuto corrispondenza cogli insorti, usufruì della sovrana indulgenza. Disposta l’archiviazione degli atti a suo carico ed escarcerato con provvedimento del 26 febbraio 1851, venne incluso tra gli attendibili politici e sottoposto a sorveglianza di polizia.

BELLIZZO Pasquale. Bellizio Pasquale nacque in Castronuovo Sant’Andrea verso il 1823 da Giuseppe. Popolano, fu tra i promotori dei moti contadini scoppiati a Roccanova il 18 agosto 1860 e conclusisi con l’occupazione di quel bosco comunale. Usufruì della indulgenza promulgata dal Governo Prodittatoriale Lucano il 29 agosto 1860.