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BULFARO Giuseppe. Nacque verso il 1840 in Castronuovo Sant’Andrea da Donato. Pastore analfabeta, soprannominato Tedesco, dopo il 1860 aderì al brigantaggio e fece parte prima della banda Cotugno, poi di quella Scavariello. Arrestato nel giugno del 1864, fu condannato a 20 anni di lavori forzati.
CARUSI Rocco. Nacque in Castronuovo Sant’Andrea. Dottore in utroque jure, fu alto dignitario carbonaro e, delegato dalla vendita del suo paese, partecipò alla Grande Assemblea del Popolo Carbonaro della Lucania Orinetale tenutasi a Potenza l’11 agosto 1820.

CIANCIA Nicola. Nacque in Castronuovo Sant’Andrea da Pasquale. Popolano, partecipò ai moti antifrancesi scoppiati in Basilicata nel luglio del 1806 e datosi successivamente alla guerriglia, fu catturato e giustiziato in Matera nel 1807.

CONTINANZA Salvatore. Nacque in Castronuovo Sant’Andrea. Artigiano, nel 1848 fu affiliato alla vendita carbonara del suo paese ricostituitasi in quell’anno sotto la denominazione di Giovane Italia. Accusato di cospirazione per oggetto di distruggere e cambiare la forma del legittimo Governo ed eccitamento de’ sudditi ed abitanti del regno ad armarsi contro l’Autorità Reale, sfuggì alla cattura rendendosi latitante. Costituitosi dopo la promulgazione dell’editto Nunziante, usufruì della sovrana indulgenza del 10 aprile 1850.

SIMONE Giuseppe Antonio. Nacque in Castronuovo, ora C. Sant’Andrea, verso il 1821. Nel 1843 si trasferì a Rotondella dove aprì bottega di orefice e strinse rapporti con i liberali di questo centro abitato che avevano accettato il programma giobertiano e costituito una società segreta, la Giovane Italia, una associazione di carattere locale da non confondersi con l’omonima Setta Mazziniana. Dopo il 15 maggio sostenne l’intervento armato in Calabria. Accusato di cospirazione ed attentato contro la sicurezza interna dello Stato ad oggetto di distruggere e cambiare il Governo ed eccitamento ad armarsi contro L’Autorità Reale, usufruì della sovrana indulgenza del 10 aprile 1850. Disposta l’archiviazione degli atti a suo carico con provvedimento del 29 ottobre 1850, fu incluso tra gli attendibili politici e sottoposto a sorveglianza di polizia.

TRAVASCIO Filippo. Nacque in Castronuovo, ora C. Sant’Andrea, il 3 giugno 1816 da Raffaele e da Maria Teresa Pesce. Sacerdote. Iscritto nei ruoli fondiari per un imponibile di duc. 50,22. Affiliato alla società segreta che, accettato il programma giobertiano sotto la denominazione di Giovane Italia, raccoglieva nel 1848 gli antichi settari e le forze liberali operanti in Castronuovo e nei centri limitrofi, dopo il 15 maggio sostenne l’intervento armato in Calabria e promosse la formazione di un reparto con il quale nel giugno accorse a Campotenese. Arrestato nel febbraio del 1850 per rispondere di cospirazione mercé associazione illecita con vincolo di segreto costituente la setta denominata la Giovane Italia con oggetto di distruggere e cambiare il legittimo Governo ed eccitamento ad armarsi contro l’Autorità Reale, usufruì della sovrana indulgenza del 10 aprile 1850. Escarerato con provvedimento del 26 febbraio 1851, fu incluso tra gli attendibili politici e sottoposto a sorveglianza di polizia.

TRAVASCIO Nicola. Di Gennaro nacque a Castronuovo, ora C. Sant’Andrea. Sacerdote. Antico settario, accettato il programma giobertiano, concorse alla ricostruzione della vecchia Vendita carbonara del suo paese che, con la denominazione di Giovane Italia, raccolse elementi liberali e svolse la sua attività nel 1848. Implicato in un processo per cospirazione mercè associazione illecita con vincolo di segreto costituente la setta denominata la Giovane Italia ad oggetto di distruggere e cambiare il legittimo Governo, usufruì della sovrana indulgenza del 10 aprile 1850. Archiviati gli atti a suo carico, venne incluso tra gli attendibili politici e sottoposto a sorveglianza di polizia. Arrestato nuovamente per rispondere di discorsi sediziosi, il 20 maggio del 1851 fu condannato a otto mesi di prigionia. Non scontò la pena per effetto della sovrana indulgenza del 19 maggio 1851. Nel 1860 aderì al movimento insurrezionale ed ottenne pensione quale danneggiato politico. Morì a Potenza il 24 luglio 1862.