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TRAVASCIO Nicola. Di Giandomenico nacque a Castronuovo, ora C. Sant’Andrea. Artigiano. Fu coinvolto nel processo a carico dei suoi concittadini accusati di aver costituito nel 1848 una associazione illecita con vincolo di segreto costituente la setta denominata la Giovane Italia - da non confondere con l’omonima setta mazziniana - ad oggetto di distruggere e cambiare il legittimo Governo. Usufruì della sovrana indulgenza del 10 aprile 1850. Gli atti a suo carico vennero archiviati con provvedimento del 26 febbraio 1851.

TRAVASCIO Nicola. Nacque in Castronuovo, ora C. Sant’Andrea, il 24 giugno 1785 da Pasquale e da Felicia Galisciani. Arciprete del suo paese. Affiliato alla Carboneria, nel 1848, accettato il programma giobertiano, contribuì a riorganizzare la vecchia Vendita Carbonara di Castronuovo in una associazione illecita con vincolo di segreto sotto la denominazione la Giovane Italia ad oggetto di distruggere e cambiare il legittimo Governo. Accusato di cospirazione, di appartenenza a società illecita e di aver promosso, dopo il 15 maggio, la partenza di armati per Campotenese e di aver tenuta corrispondenza con gl’insorti calabresi, fu arrestato nel febbraio del 1850. Usufruì della sovrana indulgenza del 10 aprile 1850 ed, escarcerato il 26 febbraio 1851, fu incluso tra gli attendibili politici e sottoposto a sorveglianza di polizia. Arrestato nuovamente per discorsi sovversivi, fu condannato il 20 maggio del 1851 ad otto mesi di prigionia. Ma non scontò la pena inflittagli perché usufruì della sovrana indulgenza del 19 maggio 1851. Nel 1860 accettò il programma del Comitato dell’Ordine ed aderì al movimento insurrezionale.

TRAVASCIO Pasquale. Nacque a Castronuovo, ora C. Sant’Andrea. Possidente. Affiliato alla Carboneria nel 1820, nel 1848, accettato il programma giobertiano, concorse alla riorganizzazione della vecchia Vendita carbonara del suo paese nella associazione illecita con vincolo di segreto costituente la setta denominata la Giovane Italia. Coinvolto nel processo per cospirazione a carico degli affiliati alla predetta associazione segreta, usufruì della sovrana indulgenza del 10 aprile 1850.

TRAVASCIO Raffaele. Nacque a Castronuovo, ora C. Sant’Andrea,verso il 1792 da Pasquale e da Felicia Galisciano. Proprietario. Era iscritto nei ruoli fondiari per un imponibile di duc. 53,39. Affiliato alla Carboneria e dignitario della Vendita del suo paese nel Nonimestre, nel gennaio del 1848 partecipò ad un incontro di vecchi settari in cui fu deciso di riorganizzare la vecchia Vendita carbonara in una associazione con indirizzo giobertiano con la denominazione di Giovane Italia. Questa nuova Setta, da non confondere con la omonima Setta Mazziniana, ebbe proseliti a Castronuovo e nei paesi limitrofi. Accettò il programma del Circolo Costituzionale Lucano e, dopo il 15 maggio, sostenne l’intervento armato in Calabria. Accusato di cospirazione mercè associazione illecita con vincolo di segreto costituente la Setta denominata Giovane Italia ad oggetto di distruggere e cambiare il legittimo Governo e di eccitamento ai sudditi ed abitanti del Regno ad armarsi contro l’Autorità Reale, usufruì della sovrana indulgenza del 10 aprile 1850. Disposta l’archiviazione degli atti a suo carico con provvedimento del 26 febbraio 1851, venne incluso tra gli attendibili politici e sottoposto a sorveglianza di polizia.

VOZZA Giuseppe. Nacque a Castronuovo, ora C. Sant’Andrea, verso il 1815 da Michele e da Marianna Vita. Medico. Cancelliere comunale del suo paese nel 1848, aderì alla ricostituita Vendita carbonara che, sotto la denominazione di Giovane Italia, raccolse antichi settari che avevano accettato il programma giobertiano. Accusato di cospirazione mercè associazione illecita con vincolo di segreto costituente la Setta denominata Giovane Italia con oggetto di distruggere e cambiare il legittimo Governo, usufruì della sovrana indulgenza del 19 maggio 1851. Disposta l’archiviazione degli atti a suo carico fu destituito dall’impiego e, incluso tra gli attendibili politici, venne sottoposto a sorveglianza di polizia. Estraneo ai fatti del 1860, dopo l’annessione delle Province Napoletane al Piemonte aderì ai Comitati borbonici e nel 1861 fu denunziato per corrispondenza con malfattori. Morì a Castronuovo il 19 ottobre del 1862.

VOZZA Michele. Nacque in Castronuovo, ora C. Sant’Andrea. Civile. Nel 1848 fece parte della ricostituita Vendita carbonara che, sotto il nome di Giovane Italia, era stata ricostituita da elementi carbonari del suo paese che avevano accettato il programma giobertiano. Coinvolto nel processo a carico degli affiliati a questa Setta denominata la Giovane Italia, usufruì della sovrana indulgenza del 10 aprile 1850. Disposta l’archiviazione degli atti a suo carico con provvedimento del 26 febbraio 1851, fu incluso tra gli attendibili politici e sottoposto a sorveglianza di polizia.

PINO DI SARIO