Bella prova del Castronuovo che pur privo di 4 titolari riesce a bloccare i primi della classe sul loro terreno. Partita a ritmo blando e clima inizialmente tranquillo, con padroni di casa che col passare dei minuti dimostrano una leggera supremazia territoriale, senza però creare grosse occasioni da goal.

Gli ospiti si difendono con ordine, senza nessun timore reverenziale e poi con veloci ripartenze cercano di creare qualche apprensione alla robusta difesa sarmentana. 
Il primo tempo si sviluppa a fasi alterne fino alla fine, senza nessuna seria preoccupazione per i portieri. Nel secondo tempo però le cose cambiano, i locali spingono ancora di più ma non riescono comunque ad esprimere il loro gioco, sembrano spenti e quando provano a colpire sono imprecisi.
In qualche altra occasione è bravo il portiere e la difesa avversaria a neutralizzare.
Il tempo passa, la vittoria per la Valsarmento non arriva e questo incomincia a creare nervosismo sia in campo che tra il pubblico, la partita si incattivisce e vola qualche fallo di troppo o qualche entrata troppo decisa.
L’arbitro giovanissimo, praticamente solo contro tutti, riesce in modo ammirevole a tenere in pugno l’incontro e ad espellere chi, a suo parere, stava esagerando. Senza nessuna occasione di gol annullato o mancata concessione di rigore o comunque senza nessun errore rilevante, il direttore di gara diventa il capro espiatorio della vittoria che non arriva, fino al necessario intervento, a fine partita, delle forze dell’ordine.

Tutto questo in un campionato di terza categoria che dovrebbe soltanto consentire ai ragazzi dei nostri paesi di socializzare e di praticare sport e al pubblico di trascorrere qualche ora all’aria aperta.

Se invece un giovane arbitro, in una terza categoria lucana è costretto ad essere succube dei calciatori esperti locali o del clima intimidatorio del pubblico altrimenti, se si sforza di essere imparziale, deve sperare che la squadra di casa vinca, diversamente può succedere qualcosa di spiacevole, allora una riflessione è d’obbligo e questo vale sia per San Costantino che per Castronuovo, sia per Noepoli che per Senise, come per altri campi.

Dobbiamo ancora crescere tanto, sia in campo che fuori e per adesso abbiamo ancora bisogno dei campi recintati, anche se siamo solo 50 persone, mentre ci dobbiamo ancora accontentare di guardare in Tv, i campi inglesi, dove 100.000 persone si godono la partita ed eventualmente accettano la sconfitta, senza nessuna barriera.

Enzo Appella