L'analisi delle amministrative castronovesi di Maria Antonietta Galasso... i motivi che hanno portato alla vittoria Sandrino Berardone e la sua squadra...

Ubi major minor cessat. E’ l’epilogo più logico di questa ultima tornata elettorale, dove francamente c’erano pochi dubbi circa l’esito. Qualcuno dirà a cose fatte… è facile dirlo, in verità credo che già l’ex sindaco sia stato lungimirante in proposito cinque anni fa quando dichiarò che si sarebbe fatto da parte solo per Sandrino Berardone. In un certo senso è stato accontentato. Resta da analizzare il modo ma questi sono altri problemi.

La lista “Per Castronuovo” ha vinto perché finalmente è venuta fuori l’anima vera del nostro paese, che nei momenti più cupi risorge e reagisce. Quell’anima che quando stai per affogare trova la forza di riemergere in superficie, questo è il Castronovese fiero e tenace. Una vittoria fisiologica, dinanzi a tanto appiattimento. Un cambiamento e un rinnovamento che seppur lento (il processo è cominciato cinque anni fa) è stato radicale. Una vittoria frutto di riflessione e di costruzione e non dell’ultimo minuto, in questo senso la nascita silente di quel Comitato per l’Emergenza Democratica si può considerare la prima cellula, il primo mattone su cui si è poi costruita una così netta vittoria. Un voto chiaro, senza mezzi termini come dicono i numeri, poche schede bianche poche annullate sintomo di un volere collettivo, di un sentire comune impossibile da scalfire. Questione di dignità.

Una vittoria di Berardone in tutto e per tutto. Il nuovo sindaco è riuscito a farsi capire, e per la prima volta abbiamo sentito parlare di numeri, di soldi, di euro, di sociale, di vecchi, di giovani, di diversamente abili, della nostra realtà a 360 gradi. Doveva venire un forestiere per spiegarci le cose… “L’uomo del popolo” ho sentito dire da qualcuno, l’uomo che con la sua semplicità e chiarezza ha ridato speranza al popolo castronovese. Tanti troppi lunghi anni d’attesa, ma ora possiamo veramente voltare pagina.

Il mio primo pensiero va a tutti quei castronovesi che si sono liberati di un macigno, il dover per forza votare per quella lista e per quelle persone senza poter scegliere, oggi siete liberi e mi auguro che saprete apprezzare il lavoro di questa nuova squadra e aiutarli a governare nel migliore dei modi.

Il secondo pensiero va al vero vincitore morale di queste elezioni ovvero Romeo Graziano, mister 99, per usare un gergo calcistico, alla Buffon, ha incassato i colpi, le accuse pubbliche e ha portato a casa il risultato. Merita questo ruolo, per la sua dedizione e forse mi auguro potremmo finalmente vedere in azione la sinergia tra Proloco e Comune come in ogni paese civile…

Un altro pensiero va ai miei compagni di squadra di cinque anni fa, oggi caro Pino, cara Rosanna e caro Gaetano raccogliamo ciò che abbiamo seminato, forti oltre ogni rammarico e disperazione. Abbiamo proposto, senza che nessuno ci ascoltasse per tutti questi anni ora è arrivato il momento di agire.

Un pensiero va a chi è passato dall’altra parte della barricata, a Matteo Belcore che prende degnamente il posto di una coerente Concetta, da me spesso criticata, che possa crescere con Sandrino senza bisogno di uniforme.

Un pensiero va a Maria D’amelio con la quale abbiamo diviso anni di militanza di partito, e alla sua famiglia, caro Francesco non abbiamo più bisogno di chiuderci nella tua tenuta per cibarci di un po’ di arte e cultura, lo possiamo fare tranquillamente in piazza con la popolazione.

Un pensiero anche a coloro che non fanno parte del nuovo consiglio comunale: Giuseppe, Michele e Andrea ricordate che siete ancora più importanti perché fate parte della squadra e siete punto di riferimento per la comunità.

Infine un pensiero agli 876 votanti che ci hanno permesso di vivere un sogno tutto Castronovese: senza la controparte tutto questo non sarebbe stato possibile. Scusate per il lungo monologo ma era doveroso.

Maria Antonietta