Al paese natale del Santo, con una serie di manifestazioni si è celebrato il terzo centenario della canonizzazione. Particolare importanza ha avuto quella del 21 maggio, quando nella Chiesa Madre, si è discusso dell’evento e si è presentato il libro La bolla di canonizzazione di sant’Andrea Avellino...

Castronuovo di Sant’Andrea, paese natale del Santo, con una serie di manifestazioni si è celebrato il terzo centenario della canonizzazione.

Nell’ambito delle quattro giornate dedicate alle celebrazioni, particolare importanza ha avuto quella del 21 maggio, quando nella Chiesa Madre, si è discusso dell’evento e si è presentato il libro La bolla di canonizzazione di Sant’Andrea Avellino, alla presenza di Vito De Filippo, presidente della Regione Basilicata, di Sandrino Berardone, sindaco di Castronuovo di Sant’Andrea, di Don Franco Lacanna, vicario generale della diocesi di Tursi-Lagonegro, di Padre Carmine Mazza, Preposito dei Teatini d’Italia e Preposito di San Paolo Maggiore di Napoli, di Padre Vincenzo Cosenza, parroco di san Giuseppe Lavoratore di San Brancato di Sant’Arcangelo, di Don Domenico Martino, parroco di Castronuovo di Sant’Andrea, di Nicola Arbia, ideatore e curatore del portale dedicato al Santo Portale di Sant'Andrea Avellino e di molti fedeli.

Il Sindaco ha salutato gli intervenuti e, dopo aver rilevato che c’è stata poca attenzione per la ricorrenza, ha messo in evidenza che è intenzione dell’Amministrazione lavorare intensamente per valorizzare la figura del Santo, per cui è stato chiesto agli enti e alle istituzioni interessate un aiuto per questo progetto, perché una comunità piccola come quella da lui rappresentata non ce la può fare da sola. Fino a maggio 2013 ci saranno manifestazioni per valorizzare questo grande castronovese. Il Presidente della Regione Basilicata ha dato la sua disponibilità per coprire le spese necessarie per queste attività che fanno parte del programma predisposto dall’Amministrazione sin dal suo insediamento.
Il Sindaco ha fatto presente che si ha bisogno innanzitutto dell’unità dei castronovesi per trasformare la Comunità nel segno dell’unità e della condivisione; ognuno dovrà dare il suo contributo. Di questo evento si è parlato poco. Nicola Arbia ha fatto, a tappeto, in solitudine, il massimo lavoro di divulgazione possibile. Ai teatini viene chiesta collaborazione nella realizzazione di strutture che facciano respirare l’aria del Santo ai pellegrini che vengono al paese. Ci sarà il coinvolgimento delle scuole per formare una coscienza. Alla Diocesi viene chiesto un maggiore impegno sia nella divulgazione della figura di sant’Andrea Avellino sia nella ricerca e nello studio dei documenti che lo riguardano. Con il coinvolgimento di tutti bisogna rifondare la Comunità nel nome del Santo.

È seguita la proiezione del documentario Sant’Andrea Avellino, realizzato da Nicola Arbia, già presentato il 10 agosto 2007 nella stessa Chiesa Madre, che dal 19 maggio, viene trasmesso anche dall’emittente satellitare LA NUOVA TV.
Subito dopo, sempre Nicola Arbia ha tenuto una relazione sulla canonizzazione del Santo ed ha presentato il libro La Bolla di canonizzazione di Sant’Andrea Avellino.

Il libro, fatto stampare da Paolo e Giuseppe Appella riporta, per la prima volta, la Bolla di canonizzazione in italiano. Questo documento è infatti scritto in latino, ma nel giugno 2006 Giuseppe Citarella ne ha fatto la traduzione. La Bolla sintetizza gli atti del processo di canonizzazione durato un secolo. Traccia i principali aspetti della vita del Santo e le fasi che lo hanno portato nel 1624 alla beatificazione e nel 1712 alla canonizzazione. Nella parte finale viene trattato il transito al Cielo e i vari passi fatti nel processo di beatificazione. Tra i miracoli viene dettagliatamente riportato quello accaduto 
In una notte di pioggia e di cielo lampeggiante, quando Andrea e compagni procedono senza bagnarsi e con la luce emanata da padre Andrea.

Dopo essere stato proclamato Beato la città di Napoli e parecchie della Sicilia decisero di scegliersi il Beato Andrea come Patrono e Protettore. Il papa Urbano VIII, poiché i Padri Teatini avevano stabilito nella loro assemblea generale di volere che a nessuno fosse donata una sia pur piccola reliquia del corpo del Beato Andrea, diede facoltà di dare in dono ai Napoletani una parte del corpo del Beato Andrea, perché la riponessero tra i reliquari della Cattedrale di Napoli
Per la causa di canonizzazione furono approvati questi tre miracoli:

la guarigione istantanea di Giacomo Giovi, la cui metà superiore del corpo presentava tutta la muscolatura contratta ed insensibile, per cui svolgeva al minimo le sue funzioni.
la guarigione istantanea di Giovan Battista Corizzi, con una profondissima ferita al capo, di cui non rimase neppure il piccolo segno.
l’istantanea guarigione di Scipione Arleo, con la fronte gravemente contusa e le vertebre del collo rotte, che furono subito restituite alla loro primitiva integrità.

Il 18 novembre del 1704 la Congregazione diede parere favorevole alla canonizzazione; il 12 maggio 1707 fu deciso che poteva essere iscritto nell’Albo dei Santi; il 22 maggio 1712 fu canonizzato. La cerimonia in San Pietro è raffigurata in un’incisione riportata sulla copertina del libro. Da quanto abbiamo visto emerge la figura di un religioso lucano eccelso che è salito all’altare di Dio e che ha lasciato sulla terra segni indelebili. A noi resta il compito di ricordarlo, di studiarne il pensiero e la vita, e di farlo conoscere sempre meglio, dialogando con le tante comunità italiane e straniere che lo venerano e che lo hanno scelto come Patrono. Speriamo di lasciare alle future generazioni traccia di un’attività intensa e la realizzazione di strutture permanenti.

Nel suo intervento, il Presidente della Regione ribadisce l’interesse della Regione per i progetti preparati dall’Amministrazione per valorizzare la figura di uno dei suoi uomini più illustri. De Filippo dà due significati a questa iniziativa. Il primo è quello del riconoscimento, operazione sempre importante per ogni comunità in termini di statuto identitario, ma specialmente per quelle che non sono tanto forti, che non hanno sempre la possibilità di una ribalta importante in termini di comunicazione e anche in termini di percezione. L’operazione di riconoscimento si fa nel doppio senso di quello che questa parola significa: ritornare a conoscere ed essere riconoscenti verso i tanti uomini e donne che ci hanno preceduto e che hanno lasciato patrimoni di valore di arte, di rispetto dell’ambiente. Sapere che ci sono state queste storie rappresenta un rafforzamento della nostra storia identitaria e della nostra fiducia verso questi luoghi e questi territori.

Il secondo è quello di partire dal terzo centenario per rilanciare un progetto, preparato dall’Amministrazione e da lui pienamente condiviso: quello degli itinerari religiosi. L’operazione si deve fare con la piena collaborazione dei castronovesi, dei Teatini e della Diocesi. Castronuovo, secondo il Presidente, mantiene tutte le suggestioni per poter realizzare un grande intervento.

Il Presidente si dice convinto che dentro la storia dei santi, dei beati, delle chiese, dei monasteri, degli itinerari religiosi della Basilicata si racchiude gran parte della vita civile, culturale, sociale delle nostre comunità. La storia di un Santo è molto di più di un semplice, anche se importante, itinerario cristiano che ognuno di noi potrebbe ripercorrere a beneficio della propria fede o dei propri dubbi. Cinquecento anni fa ci fu la forza di un uomo come padre Andrea che riesce a dominare la cultura napoletana dell’epoca, nell’avere rapporti di consuetudine con personalità importanti dell’epoca.

Padre Vincenzo traccia alcuni aspetti dei miracoli operati per intercessione del Santo. Padre Carmine è d’accordo su quanto programmato dal Sindaco e condiviso dalla Regione e dà tutta la disponibilità e la collaborazione a questo progetto che deve essere di gruppo.

Anche il Vicario Generale della Diocesi condivide il progetto e oltre a dare la disponibilità della Diocesi porta a conoscenza dei fedeli che Francavilla sul Sinni, cittadina di cui è parroco, intitolerà una nuova parrocchia a Sant’Andrea Avellino. Sarà la prima parrocchia col nome del Santo in Basilicata e si affiancherà a quella di Roma, di Messina e di New York. 

Nicola Arbia, 28 maggio 2012