Montefelcino, un piccolo paese della provincia di Pesaro, ha circa tremila abitanti. La chiesa di S. Severo (risale agli anni 1290-1292) è ubicata su una collina a circa un chilometro dal paese. Nel passato, il luogo era, probabilmente, occupato da un monastero... 

La chiesa attuale è quella ricostruita alla fine del 1700, in stile barocco.  Oggi, appartiene alla Parrocchia dei SS. Pietro e Paolo, mentre fino a pochi anni fa era parrocchia autonoma.  Nella canonica dal 1990 vivono due Suore Orsoline, dell’Unione Romana, che lavorano a servizio della Parrocchia. La chiesa di S. Severo è rimasta chiusa per alcuni anni a causa del terremoto; è stata poi restaurata con concorso di benefattori e riaperta al pubblico nel 2010Nell’abside della chiesa ci sono quattro ovali con cornice lavorata in gesso, da poco restaurate.

All’interno degli ovali si trovano tele raffiguranti santi dei quali non si conoscevano i nomi, nonostante fossero state tolte per il restauro. Chi le ha riposizionate non ha dato importanza a individuare i santi rappresentati né ha pensato di interpellare le suore. Nella notte tra il 13 e il 14 maggio scorsi, la tela posta sul lato destro dell’altare, più vicina alla pala che rappresenta i Santi protettori S. Severo e S. Esuperanzio, quest’ultimo patrono dell’intero Comune, è caduta. Non è scivolata in basso, come sarebbe stato normale, ma è balzata su un candeliere, ripiegando una foglia in lamina che fa parte della corona che sta attorno alla candela, e dopo è giunta sullo spigolo dell’altare frantumandolo. La tela, subito dopo, ha compiuto un ulteriore salto ed è finita ai piedi della mensa, sui gradini dove il sacerdote sale per celebrare la Messa e lì si è fermata. Ci sono due aspetti che vanno evidenziati: secondo i restauratori lo spigolo dell’altare si sarebbe potuto rompere solo con un martello e il tutto è avvenuto di fronte al sensore dell’allarme, che non ha suonato. La mattina del 15 maggio, una suora, entrando in chiesa con una signora che voleva visitarla, si accorse che l’ovale era vuoto, e avvicinatasi all’altare vide che la tela era ai piedi della mensa. Dopo aver disinserito l’allarme, entrata nel presbiterio, con grande sorpresa, vide per terra tutti i pezzi dell’altare frantumato e il leggio, che stava sulla seggiola sottostante, scheggiato. Fu avvertito dell’accaduto il Parroco che, a sua volta, informò i restauratori i quali verificarono che la tela era fissata su un supporto di legno leggerissimo, di dimensioni 30 cm per 50 cm e uno spessore di circa un centimetro e mezzo. Sul supporto di legno della tela era scritto a matita S. Andrea Avellino 1812 o 1813 (non è ben chiaro). La suora cercò notizie sul Santo, utilizzando Internet, e scoprì che morì ai piedi dell’altare mentre si accingeva a celebrare la Messa. Infatti la tela lo ritrae con la pianeta. Inoltre, cercò di indagare come mai in quella zona ci fosse una tela di questo Santo. Una signora, alla quale raccontò il fatto, le disse che la nonna la faceva sempre pregare S. Andrea Avellino, patrono delle morti improvvise. Quindi c’era nelle Marche questa devozione. 

La suora pensa che In questi tempi così oscuri abbiamo più che mai bisogno di essere assistiti da potenze benefiche. Oltre S. Severo e S. Esuperanzio e S. Angela Merici, nostra fondatrice, ora abbiamo anche S. Andrea che, se si è fatto conoscere, avrà certamente tante cose da comunicarci.

La suora scaricò dal nostro portale (Vai al Portale del Santo) il Messale e La liturgia delle ore di sant’Andrea Avellino e il 22 maggio, anniversario della canonizzazione, nella chiesa di S. Severo è stata celebrata una Messa in onore del Santo.

Nicola Arbia, 2 giugno 2012