Chiesetta di Sant'Andrea

Ascrivibile al XVIII secolo, venne restaurata nel 1948. Sorge sul luogo dove si presume fosse ubicata la casa natia del Santo. Andrea Avellino fu beatificato nel 1624-1625. In seguito a tale grande evento, si volle onorare la sua gloria con una cappella che fu presumibilmente fondata da D. Carlo Missanelli nel periodo compreso tra il 1652 e il 1684.

Ascrivibile al XVIII secolo, venne restaurata nel 1948. Sorge sul luogo dove si presume fosse ubicata la casa natia del Santo. Andrea Avellino fu beatificato nel 1624-1625. In seguito a tale grande evento, si volle onorare la sua gloria con una cappella che fu presumibilmente fondata da D. Carlo Missanelli nel periodo compreso tra il 1652 e il 1684. In considerazione di ciò, in un atto notarile del 16 ottobre 1684, il Monastero di S. Nicola la Certosa si impegnava a far seppellire il predetto D. Carlo nella Cappella di S. Andrea Avellino in Castronuovo. Il sito della Cappella non è precisato, ma doveva essere lo stesso di oggi, nella Calata S. Andrea. Inoltre considerato che il portale che immette nel'abitazione della famiglia Golisciani in via Calata S. Andrea è da attribuirsi indubbiamente al periodo rinascimentale (1400-1500), e considerato che per giunta è adiacente alla Cappella, il tutto fa da se supporre che quel portale stesso ornamentasse la casa degli Avellino, signori fra i più facoltosi del paese. Infatti dai processi e dagli altri scritti che riguardano la causa di Beatificazione e di Canonizzazione, nonché dalla storia del culto del Santo, si evince che "...ebbe le migliori stanze di Castronuovo e a buon sito".

Secondo una tradizione diffusa a metà del 1700 fu edificata sulla camera dove nacque Santo.
Nel tempo subì diversi rifacimenti e ristrutturazioni. Una apposita lapide tramanda ai posteri il devastante scivolamento franoso verificatosi in via Calata Sant'Andrea il 5 aprile 1931 quando la Cappella rimase seriamente danneggiata:

"Questa Cappella crollata nel 1931 venne ricostruita con offerte dei fedeli per l'interessamento del Parroco don Prospero Nocera, del sacerdote don Agostino Travascio e del Cav. Pasquale Vita".

Venne ultimata nel maggio 1948 per la generosa offerta di £ 150.000 del Signor Andrea Travascio e famiglia residente negli Stati Uniti d'America. La Cappella possiede un Altare di marmo intarsiato del 1908, a devozione del dott. Alessandro Lonigro speziale. Custodisce inoltre un dipinto olio su tela di Sant’Andrea Avellino morente realizzato da Giovanni Zampaglione e databile al 1655; una scultura in legno di Sant'Andrea del XIX secolo, restaurata per devozione dei signori Vincenzo e Gaetano Travascio di Andrea da Philadelphia U.S.A. nel 1949; una acquasantiera in pietra dell'artigianato locale del XIX secolo; quattro lampadari in legno dorato e un lampadario finemente lavorato e ornato con delicate coppe di cristallo. Sul frontespizio nella trabeazione, oltre che l'immagine del Santo su ceramica delicatamente arabescata dal dottore Franco Muratori Santini in occasione della prima "peregrinatio", troviamo collocata anche una lapide che con la sua epigrafe tramanda alle generazioni tutte il ricordo imperituro e l'inno di un amore mai sopito:

 Dove nacque alla Chiesa e alla Patria
Lancellotto
che fu poi
Andrea Avellino
in tempi difficili fra noi e in Italia
Apostolo di virtù religiose e civili
nel centenario
Castronuovo
memore del più grande dei suoi figli
pose questa lapide
perché
ne fosse gloria al Santo
e scuola educatrice a tutti
XVII maggio MCMVIII

Inoltre all'interno della Cappella una lapide in marmo ricorda le due peregrinazioni delle sacre reliquie del Santo Patrono da Napoli dove sono custodite nella Basilica di San Paolo Maggiore, al suo paese natale: la prima 30 maggio 1970 - 14 novembre 1971, la seconda dal 6 ottobre 1990 al 12 novembre 1990.