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Alcune considerazioni sul numero degli abitanti della Basilicata, sullo spopolamento inesorabile con un accenno alla situazione della popolazione castronovese da parte degli alunni della Classe III di Castronuovo di Santandrea

Che ne sara’ della basilicata fra alcuni anni?

Ultimamente, un argomento di cui sentiamo molto parlare, è lo spopolamento di molte regioni meridionali, in particolar modo della nostra Lucania. I dati emersi da alcune indagini affermano che il primo censimento in Basilicata si è avuto nel 1861. I dati registrati dall’ISTAT furono di 510.000 abitanti. Nel 1901, la percentuale della popolazione lucana, in proporzione a quella italiana, era addirittura scesa sotto zero, come anche nel 1971, nel 2001 e nel 2011. Invece, nei Censimenti del 1936 e del 1951 si registrò un sorpasso della percentuale dei lucani rispetto all’incremento della popolazione italiana. Nel Censimento del 1861 la popolazione era di 509.060 abitanti e viene effettuato proprio nell’anno dell’Unita di’Italia. Nel 1901 la variazione dei residenti lucani era -8,8% con una popolazione di 491.558. Nel 1936 ci fu il primo e unico censimento con una periodicità quinquennale. Dal 2002 al 2012, la crescita totale della popolazione lucana, ad eccezione del 2003, è stata sempre negativa. Secondo le statistiche i paesi della zona del Senisese sono quelli che hanno avuto il maggior calo della popolazione. Tra i Paesi maggiormente colpiti sono stati : Calvera (-26,4%); Castronuovo di Sant’Andrea (-20,9%); Fardella (-18,3%); Carbone(-17,4%); Castelsaraceno (-14,5%) infine Teana (-14%). Invece i paesi che hanno avuto un minore calo della popolazione sono stati: Senise (-0.8%); Sant’Arcangelo (-2%) e poi Francavilla in Sinni (-1,9%).

A determinare lo spopolamento della Basilicata è soprattutto l’impossibilità di trovare un posto di lavoro. Non è facile vivere in queste zone, come non è facile rimanere al Sud. Molti decidono di andare via per cercare una vita migliore o per cercare un lavoro che qui è sempre più raro. Molti, soprattutto i giovani meridionali, emigrano al Nord o addirittura all’estero, con la speranza di vivere meglio. In base ai dati dell’ISTAT la Basilicata conta 579.251 abitanti con un indice di vecchiaia molto alto 150,6 anziani per ogni 100 giovani. Dalla Basilicata emigrano ogni anno 2000 cittadini.

Nel giro di sette anni la popolazione è diminuita di 17 mila unità. Nel 2007 si contavano in totale 591.338 abitanti; invece, fino alla metà del 2013 si contavano 574.801, quindi in media si ha una perdita di  3 mila abitanti all’anno. L’età media della popolazione lucana è di 43 anni. Solo 12 comuni su 131 superano i 10000 abitanti. Pochissimi sono i paesi con una variazione positiva tra cui: Marsicovetere, Tito e alcuni paesi della fascia ionica. Mentre nella altre regioni il tasso è più o meno invariato, per il numero maggiore di stranieri, in Basilicata se ne contano 24,4 ogni 1000 abitanti.

È giusto chiedersi come mai, in una regione così ricca di acqua, di petrolio e di boschi, ci siano cosi poche opportunità di lavoro, soprattutto per i giovani ? Il paradosso sta nel fatto che la Basilicata è anche una delle regioni più povere d’Italia…

È giusto chiedersi se fra 40-50 anni esisterà ancora la nostra Basilicata. A voi la risposta… e ai nostri politici la domanda: "Cosa farete per invertire le attuali tendenze negative della nostra regione?" Più che una risposta vorremmo vedere una soluzione "CONCRETA".

Giovanni, Davide, Francesco, Santino (Classe III)