L' 1 gennaio 1999 l’Italia aderisce alla moneta unica l’Euro. Il debutto avviene a Capodanno del gennaio 2002 con un rapporto con le vecchie lire pari a 1936,27. Nei mesi successivi all'introduzione dell'euro come moneta fisica si verificarono le conversioni dei prezzi di beni e di servizi tra le valute nazionali e la moneta unica.

 

In alcuni mercati italiani, soprattutto in quelli alimentari e dei beni di consumo (quelli dove si effettuano acquisti di basso valore assoluto) la prima impressione è stata che in molti casi si sia convertito 1 euro con 1000 lire, riducendo di fatto quasi della metà il valore reale della moneta… non è vero? Bho?

Premesso che all’Italiano medio e al Castronovese medio poco importa, forse a torto, dei mercati Internazionali, una domanda sorge spontanea chi ci ha guadagnato e chi ci ha perso con l’Euro? Le mie considerazioni non vogliono in alcun modo entrare nel merito economico-finanziaro della questione “Eurolandia” ma vogliono soltanto offrire degli spunti di riflessione per capire se si stava meglio quando in Italia e a Castronuovo utilizzavamo la lira o adesso che utilizziamo l’euro.

Prima considerazione: quando ero piccolo (prima dell’avvento dell’Euro) avere in tasca diecimila lire significava poter uscire, offrire al bar qualcosa agli amici e riuscire anche ad avere indietro il resto. Mia mamma con diecimila lire mi mandava a comprare il pane, un po’ di frutta, il latte e mi permetteva di tenere per me il resto.

Seconda considerazione: Con uno stipendio mensile di un milione (lordo) io e mio fratello abbiamo avuto la possibilità di poter studiare all’Università (a Napoli e non sotto casa) e la possibilità di laurearci. Tenendo conto che eravamo in 5 in famiglia e pensando minimamente ad un stipendio di € 500 mensili non avremmo avuto nemmeno la possibilità di comprare i testi su cui studiare.

Terza considerazione: Mi capitò molto spesso, entrando nei negozi, di rimuovere l’etichetta dei prezzi in euro e restavo sgomento quando scoprivo che sotto il prezzo di vendita al pubblico di € 1 era rimasto il prezzo in lire (L. 800 non 1000 ma ottocento lire cioè non quasi € 0.50 ma circa € 0,40)… era evidente che c’era qualcosa che non quadrava e la conferma è arrivata, se ce ne fosse stato bisogno, un giorno che mia figlia mi ha chiesto un lecca-lecca o ciupa ciupa… il costo era di € 1 (!!!!!) ovvero millenovecentotrentasei virgola 27 centesimi più o meno il costo di un pane di 2kg in età pre euro.

Quarta considerazione: Un mio amico compra una casa prima del 2002 e la paga 70 milioni e fa un buon affare. Dopo il 2002, per esigenze familiari vende la casa per comprarne una più grande. Intanto l’area dove sorge la casa in questione forse ha aumentato il valore e riesce a venderla a € 140.000 (ha sicuramente fatto un ottimo affare). Ma facciamo due semplici calcoli e per comodità usiamo come valuta la lira: la compra a 70 milioni e la vende a circa 280 milioni con un utile netto pari a circa 210 milioni che ritornando ad esprimerci in euro sono circa € 110.000… in alcuni mesi, io ritengo, molto ingenuamente e sicuramente in maniera abbastanza semplicistica, che questi centodiecimila euro sono stati creati dal nulla… una sorta di doping del mercato immobiliare… ancora semplicisticamente è stata messa sul mercato una liquidità fittizia, pompata, non reale… che però l’acquirente che ha speso 140.000 euro dovrà restituire alla Banca dove ha contratto il mutuo per il suo “affare immobiliare”. Mi rendo conto che l’esempio riguarda una piccola abitazione per un piccolo (ma manco tanto) appartamento. Non ho la pretesa di essere un economista ma 10, 20 esempi del genere capitati a cavallo del 2002, magari anche sicuramente per importi maggiori avranno immesso molta liquidità (dopata!!!) nei caveau degli Istituti di Credito.

Quinta considerazione: per chiudere e magari dare spazio alla discussione di chi avrà la pazienza di leggere le mie riflessioni credo che: è evidente a tutti coloro che hanno un reddito annuo al di sotto dei 450.000 – 500.000 mila euro – anche perché sono del parere che “u sazii non cred u diun”chi ha la pancia piena non crede a chi non riesce a mangiare” – (lo stesso credo vale per chi al mese, perché fa il Politico, riesce a portare a casa dai 10 ai 20 mila euro ovvero dai 20 ai 40 milioni) 240 o 250 milioni annui non ha fatto molta differenza il passaggio lira euro (sono sempre moltissimi soldi…) ma chi si è visto dimezzare il potere di acquisto della metà perché lo stipendio da 1 milione è passato a € 500 e non a € 1.000 a fronte di 2kg di pane che passavano da 2500 lire (€ 1,20) a € 2,5 (L. 5.000) la botta dell’euro la sentita tutta…

Pino Di Sario