È imminente oramai la temibile prova di greco che terrà in ansia per un po’ di tempo i futuri diplomandi del liceo classico. I brevi consigli, onestamente non banali, che cerco di darvi sono sinceri e non vogliono certamente minare la bravura dei vostri docenti.

 Vademecum per una buona traduzione del testo greco

  1. Dare una breve , ma intensa, ripassata dell’analisi logica della lingua italiana; a prescindere dall’esame, è sempre utile!
  2. Leggere e leggere sempre il testo greco, anche ad alta voce, poiché potreste trovare membri della commissione esaminatrice che amano la piacevole lettura della lingua greca; il greco, a differenza del latino, risulta più facile nella lettura per il semplice motivo che le parole sono già accentate;
  3. Usare con attenzione il vocabolario della lingua greca; il più delle volte le frasi di un testo greco si riescono a scovare sul dizionario; si trovano interi costrutti;
  4. Porre particolare considerazione sulle preposizioni e maggiormente sul “CASO” che reggono; è molto frequente il seguente costrutto in greco: preposizione – (sostantivo, aggettivo o entrambi che non sono retti dalla preposizione) – caso retto dalla preposizione;
  5. Massima attenzione sulla vera difficoltà che si riscontra nel greco: i verbi, i temutissimi verbi; tra le tante cose occorre sempre ricordare che i tempi storici hanno l’aumento: imperfetto, aoristo e piuccheperfetto; inoltre, il perfetto ha il raddoppiamento.

    NB: ho cercato di individuare alcune delle insidie che si possono ritrovare nella traduzione del testo greco. Invito i visitatori a porre eventuali domande, suggerimenti chiarimenti e, perché no, altri consigli. Ricordando a tutti che il greco, rispetto al latino, non HA il caso ABLATIVO, formulo il migliore in bocca al lupo.

Mario Di Sario