CASTRONUOVO DI SANT'ANDREA 20 MAggio. Con un’ora e mezzo di concerto, la riffa e i fuochi d’artificio, si è conclusa la lunga giornata di festeggiamenti in onore di Sant’Andrea Avellino,

 

le cui spoglie, custodite a Napoli, resteranno fino al 10 settembre nel paese che gli diede i natali nel 1521.
L’esibizione di Adriano Pappalardo, ospitata in una Piazza Civiltà Contadina completamente invasa dalla folla, si è svolta dopo le 22,30: il cantante, nato in provincia di Lecce nel 1945, ha eseguito una serie di canzoni di Mogol e Lucio Battisti, mito della musica leggera italiana di cui Pappalardo era grande amico e per cui ha inciso successi quali “E’ ancora giorno” e “Segui lui”. L’artista, famoso anche per alcune sue prove d’attore come “La piovra 4” e “Rimini Rimini”, ha intrattenuto il pubblico con le sue invettive da “eterno arrabbiato” e ha concluso in crescendo con la celebre “Ricominciamo”, indimenticabile hit del 1979 che resta la sua canzone più famosa. 
Dopo la mezzanotte e i saluti del Comitato organizzatore dell’evento sono esplosi i classici fuochi pirotecnici. Il paese, pieno fin da sabato di striscioni, fiori e addobbi di benvenuto al santo, è stato centro d’attrattiva per tutti i comuni limitrofi e per tanti emigrati tornati apposta per omaggiare il patrono: nel tardo pomeriggio, in una via della libertà transennata e munita di palco, si era celebrata la Messa Solenne, alla presenza del parroco don Adelmo Iacovino, del vescovo di Tricarico Vincenzo Orofino, del Padre Provinciale dei Teatini Vincenzo Cosenza e di tante autorità cittadine e regionali. La funzione è stata incentrata sul ricordo delle opere del santo, la cui pastorale raccolse proseliti a Napoli, Piacenza, Milano e fu appezzata da umili, signori dell’epoca (come i Sanseverino, i Carafa, i Farnese, di cui fu confessore) e uomini di chiesa della statura di Federigo Borromeo. I resti dell’Avellino (recentemente proclamato compatrono della diocesi di Tursi – Lagonegro) continueranno a ricevere l’omaggio dei propri concittadini e dei devoti per tutta l’estate, in un piccolo comune che si augura di continuare a registrare la presenza di così tanti visitatori. 

UMBERTO DI MATTEO