È quella di Andrea Arleo una testimonianza di come siano sbagliate, o deviate, quelle opinioni comuni, secondo le quali altro sport, diverso dal calcio, non riesca a catturare l’attenzione dei ragazzi. È vero che si possa trattare di una "mosca bianca", tuttavia è un esempio di chi, ancora tredicenne, riesce a pensare con la propria testa senza essere sopraffatto dal business e dalla "moda" del calcio.

È un’avventura bella che inizia con le famose mazze da golf di Homer Simpson (chiaramente giocattoli), comprate dal padre di Andrea in un autogrill tanto per comprare un giochino al figlio. L’input viene dato, si accende una lampadina in Andrea e in TV le galoppate di Eto’o, la classe di Sneijder e i gol di Milito, giocatori dell’Inter, idoli fino ad allora di Andrea, vengono sostituiti dai colpi perfetti di Tiger Woods, dalla simpatia di Phil Mickelson, dall’ancora più verde prato dei campi del circuito dell’European Tour e dalla grandissima compostezza di uno sport, il golf, che la famiglia Arleo conosceva soltanto per definizione e nulla più. Le trasmissioni e le partite di golf contribuiscono alla fase dell’innamoramento per questo sport. Andrea si iscrive al Golf Club di Metaponto, frequenta le lezioni, sostiene esami e partecipa a ritiri estivi, fino a partecipare alle prime gare. In tutto questo percorso è sempre accompagnato e seguito dal padre, il quale, approfittandone, comincia a cimentarsi in questa nuova disciplina, ottenendo anche delle belle vittorie. Andrea, dopo un breve periodo di ambientamento, inizia a farsi conoscere e a seminare avversari in classifica (padre compreso), vincendo tante gare e perdendone poche. Nella stagione 2014, in corso, con largo anticipo, per il CONI Andrea è il giocatore più vincente nella categoria UNDER 18.

Tutte queste vittorie hanno permesso il salto in una categoria superiore, alta per i suoi 13 anni, dove le gare diventeranno sempre più difficili. È una sfida che Andrea raccoglie con l’entusiasmo di chi ha molto da dire in uno sport che Castronuovo di Sant’Andrea non conosceva affatto ed ora ha un motivo in più per guardare, ora in TV e perché domani su un prato verde, le partite di golf e cominciare ad avere dimestichezza con termini, quali par, green, bogey, triplo eagle, sand wedge, putter e tanti altri, che non riguardano assolutamente il calcio e le sue mode. Con questo sport la madre di Andrea ha meno panni da lavare, ma guai, per i nonni soprattutto, a girare nelle vicinanze della casa di Andrea senza un casco di protezione.

 

Mario Di Sario (Fonte Valentino Arleo)