Novantacinque artisti si confrontano
su un tema antichissimo

Fino al 10 aprile una bella mostra al Museo Sartori di Castel d’Ario (MN)

****Le opere d’arte che ci circondano, da qualunque cultura esse provengano, costituiscono uno sconfinato repertorio di simboli di cui l’uomo contemporaneo ha in gran parte perso il senso recondito; quando appare, il “simbolo” è sempre parte integrante dell’opera, ne costituisce la chiave di lettura, anzi molto spesso il manufatto artistico si presenta come il semplice veicolo di trasmissione del simbolo stesso.

Arte e Simbolo, dunque, si possono considerare imprescindibili l’una dall’altro nella storia dell’umanità fino dalle sue origini. Fin dall’antichità gli uomini hanno comunicato i loro sentimenti con i fiori: nella mitologia molti eroi, alla loro morte, assumevano sembianze fitomorfiche, nel Medioevo e nel Rinascimento ai fiori si attribuirono significati morali e nell’Ottocento si codifica il linguaggio dei fiori. Nel Novecento l’avvento delle nuove scienze umanistiche, come l’antropologia, l’archeologia, la storia delle religioni, la psicologia del profondo, unito alla nuova libertà acquisita nei confronti della committenza, ha portato alcuni artisti a riconsiderare il rapporto tra Arte e Simbolo, cercando di ricostruirlo attraverso nuove modalità, frutto di sperimentazioni sulla forma e sul contenuto. Miti e simboli in cui i fiori e piante sono diventati paradigma della condizione umana.

****A questa valenza comunicativa e a questa dimensione simbolica dei fiori si ispira, pur nella diversità di approcci e di affermazioni estetiche, di ricerche puramente cromatiche e di echi e rimandi culturali tra loro spesso lontanissimi, la ricerca e la produzione di tanti artisti contemporanei. E’ un tema molto affascinante, variopinto e accattivante intorno al quale Arianna Sartori ha costruito una ampia rassegna, che propone in un unico contesto espositivo, un panorama assai variegato di orientamenti ed esiti pittorici e scultorei. La Casa Museo Sartori di Castel d’Ario (Mantova), fino al 10 aprile presenta la rassegna “Di fiore in fiore”, una mostra che nasce da un’idea e progetto di Adalberto Sartori e gode dei patrocini di Regione Lombardia, Provincia di Mantova, Comune di Castel d’Ario e Associazione Pro Loco Castel d’Ario. Un elegante catalogo, con testo di presentazione di Maria Gabriella Savoia, fa da “guida” in questo vero e proprio “labirinto”, in cui ci si imbatte in soluzioni stilistiche tra loro differenti e a volta sicuramente lontane, in modi diversi di concepire e praticare il lavoro artistico.


****In mostra sono esposte 95 opere, tra dipinti, sculture, ceramiche, acquerelli realizzate da Domenico Acerbo, Ernesto Achilli, Anna Rita Alatan, Gino Baglieri, Nicoletta Barbieri, Flavia Belò, Simon Benetton, Bianca Bertazzoni, Miro Bonaccorsi, Alberto Bongini, Milvia Bortoluzzi, Antonia Campanella, Paola Campidelli, Fiorenza Canestrari, Sabina Capraro, Pietro Cardone, Angelo Castagna, Claudio Cattaneo, Manlio Chieppa, Venere Chillemi, Pasquale Cipolletta, Giuseppe Coda Zabetta, Riccardo Colombi, Teodoro Cotugno, Katia Dal Bo’, Marcello Della Valle, Giuseppe De Luigi, Luigi Desiderati, Carlo Dusi, Otello Fabri, Giovanni Faccioli, Giuseppe Facciotto, Renzo Ferrarini, Massimo Ferri, Rodolfo Fonsati, Memo Fornasari, Danilo Fusi, Barbara Galbiati, Giuseppe Gallizioli, Giordano Garuti, Monica Gheller, Matteo Giannini, Isa Gorreri Palvarini, Rinardo Gozzi, Alfio Paolo Graziani, Ulisse Gualtieri, Alessandro Liotta, Luca (Luca Vernizzi), Elisa Macaluso, Luciana Manelli, Licia Mantovani, Mario Mattei, Enrica Melotti, Vito Melotto, Erre Monaco (Rossella), Giorgio Mori, Luciano Morselli, Giulio Mottinelli, Roberta Musi, Silvio Natali, Sandro Negri, Impero Nigiani, Vilfrido Paggiaro, Ideo Pantaleoni, Adriano Pavan, Enrico Peretto, Giulio Perina, Paolo Petrò, Antea Pirondini, Roberto Rampinelli, Laura Rebagliati, Liberio Reggiani, Lucilla Restelli, Teresa Rezzaghi, Kiara Rossato, Giorgio Rossi, Alessandro Sangalli, Giorgio Scano, Marisa Settembrini, Anna Somensari, Paolo Soragna, Elio Terreni, Mario Tettamanti, Eugenio Tomiolo, Antonio Tonelli, Natalino Tonelli, Giuliano Trombini, Alberto Venditti, Elisabetta Viarengo Miniotti, Carlo Vitale, Domenico Zangrandi, Toni Zarpellon, Marisa Zattini, Zelda (Elda Zanferli), Natalina Zerlotti.
****Annota la Savoia, districandosi un modo abile e competente tra i lavori esposti: “ La mostra ai giorni nostri per molti potrebbe sembrare retrò, anomala, obsoleta, ma per noi non è così, per noi il ‘fiore’ è una delle migliori espressioni naturali del bello, ma per la ‘prefabbricata cultura contemporanea’ il bello è diventato una cosa anacronistica, una cosa da distruggere, una cosa da demonizzare, una cosa da odiare; viviamo purtroppo in un’epoca dove ci viene imposto quotidianamente dai “mass”, dai falsi profeti, dai falsi intellettuali, dagli imbroglioni di mestiere, dai compratori di anime, dai predicatori del catastrofismo ecc. ecc., da tutti quelli che nel nome del ‘dio’ denaro, in questi ultimi decenni hanno promosso solo obbrobriose oscenità, cose raccapriccianti, cose devianti, cose contro natura, cose cercate negli angoli più oscuri del cuore e della mente degli individui.A questa ‘società’ vogliamo rispondere con una grande rassegna, una rassegna ideata nel nome del ‘bello’, una rassegna che raccoglie un importante numero di opere, che valenti artisti hanno realizzato in questi ultimi tempi, al di fuori ed al di sopra delle “regole imposte”, artisti che hanno avuto la sensibilità di ammirare la bellezza, di provare delle sane sensazioni, di sentire i meravigliosi profumi, di vedere i colori, che questo meraviglioso frutto della natura, ci propone quotidianamente, in ogni stagione, in ogni momento dell’anno, in ogni luogo del mondo”.

MARIO ROCCA