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NOTE BIOGRAFICHE

Fausto Melotti nasce a Rovereto (TN) l'8 giugno 1901. Trasferitosi a Firenze nel 1915, vi conclude gli studi secondari nel 1918 e frequenta la Facoltà di Fisica e Matematica a Pisa laureandosi poi, nel 1924, al Politecnico di Milano, in ingegneria elettrotecnica. I suoi interessi sono però indirizzati verso la musica e le arti visive. A Torino frequenta lo studio di Pietro Canonica, scultore di fama, a Milano l'Accademia di Brera alla scuola di Adolfo Wildt, dove nel 1928 consegue il diploma.
Ha inizio in quegli anni il sodalizio di Melotti con Lucio Fontana e l'avvio della ricerca autonoma come scultore. A Milano, presso la galleria “II Milione” tiene, nel 1935, la sua prima personale. Nello stesso anno partecipa con gli altri astratti alla collettiva presso lo studio di Casorati e Paulucci a Torino dove viene presentato il “Manifesto dell'arte astratta”. Passeranno ancora dieci anni prima che la sua opera inizi ad essere riconosciuta nella sua grandezza. Saranno infatti, nel 1967, la mostra alla Galleria Toninelli di Milano e la pubblicazione del volume, a cura di Vanni Scheiwiller, “Sculture astratte di Fausto Melotti 1934-1935 e 1962” a determinare la definitiva scoperta dell‘importanza dell'artista. Da quel momento i riflettori di critici e musei saranno permanentemente puntati sulla sua opera. Mostre personali e collettive, così come le pubblicazioni, si susseguono in Italia e all'estero in un crescendo che nel 1973 vede una definitiva consacrazione mondiale con la consegna del Premio Rembrandt, il massimo riconoscimento per una carriera artistica, una sorta di Nobel per le arti. In questi anni Melotti prende anche a dedicarsi con continuità all'esperienza incisoria, pubblicando diverse cartelle e libri d'artista mentre si susseguono esposizioni antologiche: Castello del Buonconsiglio di Trento, Museo di Viggiù, Forte del Belvedere di Firenze, Civico Museo d'Arte Contemporanea di Milano, Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, Centre Pompidou di Parigi. 
Muore a Milano il 22 giugno del 1986.

Le mostre allestite nei presidi ACAMM rimarranno aperte fino al 20 maggio 2017.