In libreria il volume di Luigi Cavadini pubblicato dalle Edizioni Bora di Bologna
di Michele De Luca
****È in distribuzione da pochi giorni il Catalogo generale dei dipinti di Atanasio Soldati, a cura di Luigi Cavadini, pubblicazione attesa da anni e che dopo alcuni anni di lavoro e di studio l’Archivio Atanasio Soldati di Bologna è finalmente riuscito a concretizzare. La sua storia inizia nel 1983 quando Maria Soldati, vedova dell’artista, nomina suo procuratore generale Augusto Garau (1923-2010), già allievo e colla-boratore dell’artista, conferendogli anche l’incarico di curare la realizzazione del Catalogo generale. Solo dopo l’acquisizione da parte delle Edizioni Bora nel 2007 dei
materiali relativi alle opere di Soldati raccolti da Garau e con la costituzione ufficiale dell’Archivio Atanasio Soldati nel 2013 si entra però in una fase operativa con la costituzione di un Comitato per la gestione dell’Archivio e la realizzazione del Catalogo generale e con l’individuazione come curatore di Luigi Cavadini, critico d’arte storicamente dedicato alla storia dell’astrattismo italiano.
In questi anni – scrive Daniele Brandani, Presidente dell’Archivio, nella introduzione al volume – “L’Archivio ha riordinato i materiali già disponibili e provveduto all’acquisizione e sistematizzazione di tutta la bibliografia, ha aggiornato la documentazione con la ricerca di documenti, scritti e fotografie delle opere già presenti in archivio, ma soprattutto all’aggiornamento dello stesso con l’individuazione e la schedatura di opere ancora non conosciute e non documentate, oltre alla verifica di lavori noti solo per occasionali pubblicazioni”. Tutto questo tramite l’opera del Comitato scientifico composto, oltre che dal curatore, da Giorgio di Genova, storico e critico d’arte, e da Luciano Berni Canani, collezionista raffinato di opere d’arte astratta.
Il volume si articola in due parti, evidenziate anche dall’uso di carte di stampa diverse: carta patinata opaca per il saggio introduttivo e il catalogo delle opere, in buona parte riprodotte a colori, e carta Munken pure per i corposi apparati comprendenti una biografia che riserva una serie di notizie inedite sulla vita dell’artista, ricostruite da Luigi Cavadini attraverso la consultazione di archivi e delle numerose lettere scritte da Soldati, una cospicua antologia critica, l’elenco delle mostre personali e collettive e una vasta bibliografia curate da Valentina Brandani.
****Atanasio Soldati (Parma, 24 agosto 1896 - 27 agosto 1953) consegue il diploma di Licenza in architettura nella sua città natale nel 1921, cui segue quello di Figura e infine quello di Professore di disegno architettonico (1922). Collabora con l’architetto Ennio Mora, con cui firma alcuni progetti. Nel 1925 si trasferisce a Milano dove ottiene la cattedra di Decorazione del Libro, nell’ambito della Scuola del Libro della Società Umanitaria, posizione che manterrà fino al 1943. Tiene la sua prima mostra personale nel 1931 alla Galleria del Milione, dove, per alcuni anni, si ritroveranno personaggi interessati ad uno sviluppo culturale e di produzione artistica che vada oltre la tradizione accademica e dove vengono proposte esposizioni dal respiro internazionale che vedono anche la presenza di artisti come Lurçat, Ernst, Léger, Kandinsky, Vordemberge-Gildewart, Albers. Importante è la possibilità – per gli artisti e gli architetti che la frequentano – di accedere, grazie alla libreria che fa parte della sua attività, a testi e riviste provenienti soprattutto da Parigi che danno conto di quanto sta avvenendo in Europa. Dal confronto di idee e di azioni maturano ricerche che portano nel novembre del 1934 alla prima esposizione di arte astratta italiana, che propone le opere di Bogliardi, Ghiringhelli e Reggiani, cui segue nel febbraio del 1935 la prima esposizione di opere astratte di Atanasio Soldati, anticipata dalla pubblicazione della prima monografia sul suo lavoro firmata da Alfonso Gatto e Leonardo Sinisgalli.
Nello stesso anno è presente alla II Quadriennale d’Arte di Roma e alla collettiva di pittori astratti riuniti a Torino nello studio di Casorati, prima mostra ufficiale degli astrattisti italiani, con un manifesto firmato da Soldati assieme a Reggiani, Veronesi, Bogliardi, De Amicis, D’Errico, Fontana, Licini e Melotti. Nel 1936 tiene a Roma la sua prima personale alla Galleria Bragaglia e partecipa ad importanti rassegne alla Galleria Nord-Sud di Casablanca (Marocco), alla Villa Olmo di Como e alla Galleria Moody di Buenos Aires. Di nuovo a Roma nel 1939 per la III Quadriennale e a Milano con una nuova personale alla Galleria del Milione. Seguono altre personali: nel 1941 alla Galleria del Cavallino di Venezia e l’anno successivo alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Milano. Nel 1943, dopo il bombardamento del complesso dell’Umanitaria, dove si trovavano la sua casa e studio, lascia Milano e si trasferisce prima a Solbiate Olona (VA), poi a Mornico Losana, nell’Oltrepò pavese, ed infine a Voghera (PV). In questi anni, pur sempre impegnato a trovare i mezzi per il sostentamento suo e della moglie, partecipa alla Resistenza. Nel 1944 è incaricato della cattedra di Scenografia all’Accademia di Brera dove resterà fino al 1948, dal 1946 sulla cattedra di Decorazione.
****Ricoprirà anche il ruolo di presidente del Comitato di Liberazione Nazionale dell’Accademia stessa.
Dal 1946 numerose sono le mostre collettive dedicate all’astrattismo cui è invitato, ma importanti sono le personali presso le gallerie Bergamini e Borromini a Milano, a Venezia alla Galleria Sandri e a Trieste alla Galleria dello scorpione.
****Nel 1947, insieme a Gillo Dorfles, Gianni Monnet e Bruno Munari, fonda il Movimento Arte Concreta (MAC). Da questa data risulta intensa la sua partecipazione a tutte le più importanti mostre italiane e straniere di Arte astratta. L’apprezzamento per il suo lavoro è documentato anche dalle presenze alla Biennale di Venezia nel 1948, nel 1950 e nel 1952 con una sala personale. Il 1950 inizia con una serie di problemi di salute che lo porteranno nel 1953 alla morte.
Michele De Luca
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