Su segnalazione di un nostro carissimo visitatore e amico mettiamo in evidenza uno dei problemi che contribuiva 'forse' allo spopolamento ma di sicuro contribuisce ad una formazione culturale non molto elevata...

Insegnamento di geografia a scuola? Tutto ok tranne che per la Basilicata: le notizie riportate dal libro di testo adottato in una scuola elementare di Potenza sono sbagliate. Sul libro di testo in uso nella quinta elementare di una scuola di Potenza nelle pagine di geografia dedicate alla Basilicata è scritto testualmente: “la costa jonica si estende per circa 40 chilometri e non vi sono centri abitati veri e propri, ma solo poderi sparsi”, che “lo scarso popolamento è dovuto alle difficoltà delle comunicazioni e alla malaria che imperversava nel passato nelle pianure” e che “lo sviluppo industriale è modesto”.

Cose assolutamente non vere, in quanto sulla costa jonica esistono vere e proprie cittadine, come Policoro e Scanzano Jonico, Nova Siri e Metaponto che tutte insieme contano più di 40.000 abitanti, con punte di oltre 500.000 presenze durante l’estate. Ben altre sono poi le cause dello scarso popolamento della Basilicata, certamente oggi non attribuibili più alla malaria, sconfitta ormai da oltre 50 anni, mentre lo sviluppo industriale ha avuto una notevole impennata sin dagli anni ’80 con innumerevoli industrie che sono sorte in diverse aree della regione. Infine, dallo stesso libro risulta che l’agricoltura “si è sviluppata solo di recente, dopo la bonifica della Piana del Metapontino, in realtà conclusasi grosso modo negli anni ’50.

Nessun cenno invece nello stesso libro né al fatto che a Senise, in provincia di Potenza, esiste la diga in terra battuta più grande d’Europa con i suo 500 milioni di metri cubi di capacità, né che da diversi anni il petrolio estratto in Val D’Agri soddisfa il 10 per cento del fabbisogno nazionale. Sulla copertina del libro in questione è ben evidenziato che si tratta di un “Nuovo atlante per approfondire la storia e la geografia”: in realtà gli aggiornamenti contenuti per la Basilicata andrebbero bene se vivessimo quantomeno agli inizi degli anni ’60. Il libro in questione, “Focus più” edito dalla Cetem di Milano, è adottato in diverse realtà italiane quindi centinaia di studenti che stanno studiando sullo stesso testo, hanno speso-perso tempo a studiare la Basilicata, per riuscire finalmente ad essere classificati tra gli ignoranti almeno sulla materia specifica. Allora, se le cose stanno così, “Viva la squola”!

L'autore della news - ANGELOMAURO CALZA