Qualcuno si chiederà di quale Lazzaro si tratta, è quello della parabola, il fratello di Maria e di Marta,l'amico di Gesù morto ma poi ritornato in vita...

 

Diversi mesi fa abbiamo messo sul portale un sondaggio sulle sorti del paese e la maggior parte di coloro che hanno espresso il loro personale parere ha previsto la fine del nostro piccolo paesello senza nessuna possibilità di salvezza. Io da cittadino castronovese e da consigliere comunale sono un po’ dibattuto e resto disorientato nell’ascoltare le “classiche due campane” circa un problema reale ormai sotto gli occhi di tutti. Per molti cittadini il paese sta morendo e non c’è nessuna via di uscita, la scuola forse chiuderà seguendo la stessa sorte della Biblioteca, del Museo… le attività commerciali forse chiuderanno… Queste perplessità e questi timori sono, almeno per quel che mi riguarda condivisibili, e non credo di essere anch’io come castronovese esente da colpe. Ognuno dovrebbe avere il coraggio di assumersi le proprie responsabilità di questa imminente “apocalisse”. L’altra sera in consiglio comunale però mi sono sentito sollevato, ho intravisto un lumicino di speranza, una inversione di tendenza e sono stato anch’io travolto da una ventata di ottimismo. Quando ho sentito il Presidente del Consiglio Comunale affermare che questo paese era morto e questa amministrazione comunale lo ha riportato in vita – proprio come accadde per Lazzaro – anch’io mi sono sentito rinato, miracolato, ho avvertito la voglia di correre per le strade e di annuciare a tutti la buona notizia. Credo che lo stesso sentimento ha pervaso i presenti al consiglio che, credo, saranno corsi ora con entusiasmo a raccontare a tutti la buona novella e il miracolo al quale hanno assistito, proprio come accadde alle sorelle di Lazzaro, Marta e Maria, l’amico di Gesù; così come accadde ai discepoli che andando al sepolcro dove pensavano di trovare il corpo di Gesù trovano un angelo che annuncia loro la buona novella “non cercate tra i morti colui che è vivo, Egli è risorto e vi precede in Galilea”. 

Ora proviamo ad immaginare l’allegoria della parabola e pensiamo a Castronuovo.

Tra qualche anno i nostri figli o nipoti o pronipoti arriveranno al sepolcro a visitare il Paese per portare dei fiori come avviene per i defunti ma al sepolcro trovano qualcuno, un angelo o l’amministratore “pro tempore” di turno che annuncia loro “Il paese era morto ma oggi è risorto! è rinato, è ritornato in vita! la popolazione è aumentata, la scuola è stata ampliata, sono aumentate anche le classi, sono stati aperti nuovi negozi, Castronuovo di Sant’Andrea è ormai meta turistica 12 mesi l’anno, ora c’è anche un ristorante, una pizzeria due alberghi, e tante altre belle cose; gli emigrati sono ritornati, giovani coppie si sono stabilmente trasferite a Castronuovo di Sant’Andrea…” certo se fosse il primo aprile qualcuno potrebbe pensare ad uno scherzo di cattivo gusto, non è bello scherzare con i defunti – fosse anche un paese come nel nostro caso – ma comunque il morale salirebbe alle stelle, l’eccitazione di scappare ad annuciare a tutti la buona notizia si impadronirebbe di chiunque, l’euforia potrebbe far fare salti mortali a chichessia…

Voglio chiudere solo con una semplice riflessione magari lasciando le altre riflessioni a chi ha voglia di farle: io non ho la bacchetta magica per risolvere tutti i problemi di Castronuovo, anche perché non ho la Sindrome del padre eterno, ma credo che un po’ di umiltà, il riconoscimento dei propri limiti, l’ammissione in alcuni momenti della incapacità di instaurare un dialogo con chi non la pensa come me sarebbe un buon punto di partenza per fare qualche passo avanti anche se poi i passi indietro inevitabilmente saranno di più.

PS: Nella Sezione Sondaggi abbiamo inserito un sondaggio “Politico Amministrativo” che possa stimolare chi ha la “responsabilità politica” – me compreso – della sorte di Castronuovo di Sant’Andrea…

PINO DI SARIO - Castronovese