VITA DI SANT'ANDREA AVELLINO di DON ADELMO IACOVINO

Sant’Andrea Avellino venne alla luce a Castronuovo nel 1521 da Margherita Apelli e Giovanni Avellino. Gli fu dato il nome di Lancillotto, nome che richiama nobiltà ed eroismo e molto in voga in quel secolo. Il Santo trascorse la sua giovinezza a Castronuovo nel rione Manca.

L’ambiente familiare, di pie tradizioni, favorì la sua vocazione. Ancora adolescente lasciò Castronuovo per completare i suoi studi a Senise, probabilmente presso la sede vescovile che allora sorgeva presso la cittadina. Si trasferì quindi a Napoli iscrivendosi alla facoltà di giurisprudenza. Durante gli anni universitari partecipò agli esercizi spirituali tenuti dal gesuita Lainez. Ne fu così affascinato che alla professione forense preferì la vita religiosa, entrando nell’Ordine dei Teatini.

Nel 1956 veste gli abiti di novizio e nel 1558 emette la professione religiosa. Sant’Andrea servì l’Ordine esercitando ministeri ed uffici di grande responsabilità. Servì la chiesa di Napoli, di Piacenza , di Milano,dove cercò di attuare la riforma della Chiesa insieme a San Carlo Borromeo, con il quale stabilì un rapporto di affetto e stima.

Fu un grande umanista, letterato e scrittore. Attraverso il sacramento della confessione stabiliva rapporti quotidiani con gli umili e con i diseredati, ai quali dava il suo aiuto e i suoi consigli. Gli ultimi dieci anni del Santo furono carichi di sofferenza, ma la sua attività non conosceva tregua, continuò il suo lavoro spirituale, le astinenze e le confessioni. La mattina del 10 novembre 1608, mentre si avviava all’altare fu colpito da apoplessia. Alle ventidue dello stesso giorno, dopo una lunga agonia, esalò l’ultimo respiro: la sua anima ritornò alla casa del Padre.

I miracoli cominciarono subito dopo la sua morte; infatti a distanza di pochi mesi la curia arcivescovile di Napoli incominciò a raccogliere le innumerevoli testimonianze sui molti miracoli attribuiti all’intercessione di “Andrea”.

Il processo di beatificazione si può dire che iniziò all’indomani della morte, perché troppo era il clamore popolare sulle virtù e i miracoli. Finalmente il 31 agosto del 1624 vi fu la proposta della S. Congregazione dei Riti e Papa Urbano VIII, con Breve in data 10 giugno 1625 lo proclamò Beato.

È nel ‘700 che il Santo poté accedere agli onori degli altari: il 12 maggio 1707 Papa Clemente XI firmò il decreto di canonizzazione anche se la sua pubblicazione avvenne cinque anni dopo, precisamente il 6 gennaio 1712, e il 22 maggio dello stesso anno nella Basilica Vaticana avvenne la solenne proclamazione il 25 giugno del 1860, Papa Pio IX, lo dichiarò avvocato della buona morte. I festeggiamenti in onore di Sant’Andrea avvengono nel suo paese natio: la terza domenica di maggio, il 13 agosto in contrada Terzo, dove c’è una piccola chiesetta dedicata al Santo e il 10 novembre.

Don Adelmo Iacovino - Parroco di Castronuovo di S.A.