CASTRONUOVO – Si è chiusa nella tarda serata di domenica, in piazza “Civiltà contadina”, la giornata di spiritualità dedicata a Sant’Andrea Avellino, le cui spoglie sosteranno nel suo paese natio fino al nove settembre.

 

Dalla mattina amministratori, associazioni ed organi parrocchiali hanno curato l’allestimento dell’altare che nel pomeriggio ha ospitato le reliquie del patrono, la cui presenza dal 19 maggio sta attirando ospiti da ogni parte della regione. La traslazione dalla Chiesa Madre è avvenuta alle 18, quando i volontari della locale Protezione civile già presidiavano le vie del centro chiuse al traffico per l’occasione. 
La Messa solenne è stata officiata dal cardinale Michele Giordano, arcivescovo di Napoli fino all’anno scorso e originario della diocesi di Tursi – Lagonegro, che nell’omelia ha ripercorso la vita del teatino e parlato delle difficoltà che la Chiesa ciclicamente incontra nella sua missione. “Nei Concili dei primi secoli dopo Cristo, dopo la Riforma luterana del 1500 e in altri momenti di crisi, il cattolicesimo ha sempre conosciuto grandi esplosioni di santità, di cui Sant’Andrea – vissuto proprio nel secolo di Lutero e del Concilio di Trento –è un importantissimo esempio”, ha argomentato Giordano. 
Alla funzione erano presenti don Adelmo Iacovino, parroco di Castronuovo e organizzatore di tutti gli eventi di questi mesi, Francesco Nolè, vescovo di Tursi – Lagonegro e il suo predecessore Rocco Talucci, arcivescovo di Brindisi. Nolè ha evidenziato come proprio nell’Anno Andreano ci sia un aumento di vocazioni nella diocesi, mentre le autorità presenti (il sindaco Antonio Bulfaro e Vito De Filippo, presidente della Giunta regionale) hanno ribadito l’impegno politico a sostenere iniziative che promuovano il culto dell’Avellino (1520/1608), autore di lettere spirituali e trattati, confessore di nobili, uomo di fede e cultura conosciuto e stimato da San Carlo Borromeo.

UMBERTO DI MATTEO