Un prezioso volume curato da Arianna Sartori edito da Archivio di Mantova

****E’ ancora valida e praticata oggi in Italia la tecnica della pittura ad acquerello? Un elegante e prezioso volume, Acquarellisti italiani, edito dall’Archivio Sartori di Mantova e curato con la consueta competenza e con un lavoro di forte impegno da Arianna Sartori, risponde positivamente, dimostrando, attraverso l’opera di otre sessanta artisti sparsi per l’intero territorio

nazionale, quanto ancora questa tecnica antichissima, caratterizzata dalla sua estrema “leggerezza” e dalla sua immediatezza espressiva. Il volume ha il merito proprio di immergerci nella creatività artistica contemporanea che continua ad utilizzare questa tecnica pittorica e che si esprime mediante l’uso di pigmenti finemente macinati e mescolati con un legante, diluiti in acqua. Com’è noto, l’acquarello è stato e ancora oggi è una tecnica estremamente popolare per la sua rapidità e per la facile trasportabilità dei materiali, usata per eccellenza da chi dipinge viaggiando e all’aria aperta. Questa peculiare pratica artistica è stata negli ultimi decenni trascurata dal mondo dell’editoria artistica, così, pur se gli artisti continuano a praticarla nei propri studi, ed è quindi molto apprezzabile l’idea di riproporla all’attenzione del grande pubblico, anche nell’ottica di sfatare un luogo abbastanza comune che vuole la pittura, nelle sue diverse forme – tra cui l’acquerello - di espressioni e delle diverse qualità tecniche, se non morta, almeno moribonda nel panorama della produzione artistica contemporanea.

****L’acquerello, come ricorda Maria Gabriella Savoia nel suo ampio saggio introduttivo, è stato “strumento essenziale per gli studi preparatori dei grandi maestri e delle grandi opere, è stato usato anche dagli agrimensori per la redazione dei cabrei, quindi usato con efficacia, anche nel disegno tecnico, soprattutto nell’ambito della progettazione meccanica, usato ancora, dal 1500 per precisare gli studi sulla natura e per i paesaggi, studi di animali, gli studi di guerrieri, le scene sacre o profane, le  riproduzioni botaniche e scientifiche. Ma sono gli olandesi, i francesi e gli inglesi che dal XVIII secolo, diffondono in tutta Europa e negli Stati Uniti questa tecnica, tanto da farla diventare la tecnica preferita da molti pittori. Alcuni nomi di importanti artisti caposcuola, tra gli artisti inglesi, William Taverner (1703-1772), Paul Sandby (1725-1809), John Robert Cozens (1752-1797), William Turner (1775-1851); in Francia, il vignettista Jean-Gabriel Moreau (1741-1814), Charles-Joseph Natoire (1710-1777) e Hubert Robert (1733-1808) Jean-Louis Desprez (1743-1804), vengono in Italia per raffigurare i monumenti classici e pompeiani. Anche Cézanne, Gauguin, Manet, Degas tra i francofoni e Paul Klee e Eduard Hildebrandt fra i germanici, Picasso, si sono dedicati all’acquerello.

****In Italia, nonostante il soggiorno di pittori stranieri, la tecnica prende campo dalla metà dell’Ottocento, soprattutto a Milano e a Napoli con gli esponenti Giuseppe De Nittis (1846-1884), Sebastiano De Albertis (1828-1897), Angelo Marinucci, Canaletto (Giovanni Antonio Canal), Giorgio Morandi, Tommaso Gnone, Vincenzo Loria e Stefano Faravelli.

****Gli artisti accuratamente selezionati da Arianna Sartori per questa pubblicazione sono: Aime Tino,  Artoni Mario, Ballini Silvana, Belò Flavia, Bertoni Antonella, Bompiani Roberto, Bonfante Egidio, Bortoluzzi Milvia, Capelli Francesca, Capraro Sabina, Carbonati Antonio, Carboni Gaetano, Castellani Leonardo, Cattaneo Claudio,  Cavicchini Arturo, Ciaponi Stefano, Cimardi Franco, Corniani Ario, Cotugno Teodoro, Dall’Acqua Mario, Di Venere Giorgio, Fabri Otello, Facchin Roberta,  Falzoni Giulio, Ferrarini Renzo, Ferri Massimo, Finetti Ilaria, Girondi Franco, Gnocchi Alberico, Goldoni Meris, Greppi Giovanni, Laterza Lia, Lelii Marisa, Lindner Pierre H., Lunini Susanna, Manfredini Fernando, Margheri Raffaello, MERIK, Milanese Eugenio Enrico, Michieletto Maria Pia, Minuti Giovanni, Moccia Palvarini Anna, Mongatti Vairo, Nastasio Alessandro, Patriarca Riccardo Giovanni, Perina Giulio, Quaini Marialuisa, Ripari Virgilio, Rossi Ermes, Scano Giorgio, Schialvino Gianfranco, Semeghini Defendi, Severi Lino, Soragna Paolo, Spazzini Severino, Tardon Magda, Tassinari Raffaella, Trevisan Franco, Valentino Valter, Venditti Alberto, Verna Gianni, Zen Sergio, Zoppi Moreno, Zorzi Giordano.

****Si tratta quindi di una tradizione che resiste e che accompagna il lavoro di tanti validi artisti e che rivendica il suo considerevole spazio nel vasto territorio della pittura, in cui dà un apporto di estrema sensibilità e raffinatezza; a prescindere dalle diversità tematiche e stilistiche, ma che “cuce” i lavori più svariati con un tocco di rara gentilezza, di percezione del colore autonomo e assai diverso, ad esempio, dalla pittura ad olio e dall’affresco. L’acquerello non è solo è una “forma” di pittura, ma con i suoi esiti e con le sue possibilità particolari, finisce per tradursi in una vera e propria “sostanza” dell’espressione pittorica; in cui si può trovare un comune denominatore tra quanti a questo mezzo che prima di essere espressivo e comunicativo, per la sua possibilità di immediata e forse più “facile” di realizzazione, è “introspettivo”, in quanto la visione, l’ispirazione e l’anima del pittore è immediatamente impressa nell’opera, così come sgorga direttamente dal mondo interiore dell’autore in modo più rapido, istintivo e senza il condizionamento di lunghe e “ragionate” mediazioni. 

Michele De Luca