CASTRONUOVO – Dopo il documento della Segreteria di Stato Vaticana in cui Benedetto XVI lo ha definito “Santo innamorato dell’Eucarestia”, fervono i preparativi per l’apertura dell’Anno Giubilare in onore di Sant’Andrea Avellino, patrono di Castronuovo di cui nel 2008 ricorre il quarto centenario della morte.

Il Consiglio Generale dell’Ordine dei Teatini ha deciso di promuovere una giornata di studi da tenersi a Napoli nella Basilica di San Paolo Maggiore, dove riposano le spoglie del santo castronovese che s’impegno come confessore, scrittore e direttore spirituale nella rinascita della Chiesa del 1500. In quel secolo il Cattolicesimo era pesantemente messo in crisi dalle istanze rinnovatrici del monaco tedesco Martin Lutero: la Chiesa di Roma seppe riprendersi grazie a nuovi ordini religiosi, al Concilio Ecumenico di Trento e a personalità di indiscutibile statura morale (come San Carlo Borromeo, amico di S. Andrea). 
Il fervore spirituale di Lancillotto – suo nome di battesimo – sarà oggetto delle riflessioni di ecclesiastici e studiosi: il 9 novembre  – a Napoli – interverranno i Padri Valentin Arteaga e Luigi De Micco (rispettivamente Preposito Generale e Provinciale dei Teatini), Crescenzio Sepe, cardinale del capoluogo partenopeo, i professori De Maio, Boccadamo, Campanelli, Fiorelli, Pacelli, Sodano, Viscardi (che presenteranno i loro lavori sui Teatini napoletani e sull’iconografia religiosa cinquecentesca).
Sabato 10 novembre alle 18 – invece – ci sarà una solenne concelebrazione davanti le reliquie dell’Avellino con Padre Arteaga e i sei Prepositi delle comunità teatine di Italia, Spagna, Colombia, Usa, Messico, Brasile e Argentina. Il lunedì successivo –inoltre – Arteaga presenterà un suo libro sulla figura del “santo che morì salendo all’altare di Dio” e aprirà i lavori della IV sessione del Consiglio Generale dei Teatini. 
L’intenso programma di iniziative potrà contare sulla partecipazione dei devoti castronovesi e del parroco don Adelmo Iacovino, che ha gestito da maggio a settembre di quest’anno (insieme a un comitato di cittadini, alla diocesi di Tursi – Lagonegro, all’Amministrazione comunale e alla Pro loco) la presenza dell’urna di Sant’Andrea nel suo paese d’origine.

UMBERTO DI MATTEO